L.N. Geoffroy-Chateau - Sei mesi d'agitazione rivoluzionaria in Italia

-27francamente quanto è stata più viva l'ammira~ zione nostra verso di lui, specialmente dopo che si è ricreduto ed ba emendato coraggiosamente i1 suo fallo. Partito da Parigi, poco dopo il Hazzini, il gran filosofo fu ricevuto con entusiasmo mdicibile per tutta Italia. Il suo viaggio per Milano, per Genova, per Firenze, per Roma e Bologna fu un trionfo continuato. Il suo nome suonava sì alto fra il popolo, che se aYesse voluto resistere ai Mazziniani come ha tentato dopo, avrebbe probabilmente tenuto il campo da vincitore. Bisognava però passar sopra certi particolari e stringersi agli antichi amiei, ai conservatori del partito liberale. A- 'Yrebbe acquistato forza grandissima dai patri - ottki e schietti loro consigli e dal canto suo gli avrebbe sostfmuli col suo gran nome sempre venerabile e caro alle moltitudini. Il Gioberti per lo contrario f~ce al1eanza cogli esaltati~ col partito de1Ja guerra immediata. Voleva con questo carezzare la plebe e mantenersi il di lei favore? Forse allora era vero; ma il fatto ha dimostrato come egli non n' era tenero troppo, e che sapeva all'uopo rischiarlo ed anche sacrificarlo senza lamento. Coll' entusiasmo e coll'impeto che portava in tutte le cose, P autor del Primato pensò che doveva dichiararsi assolutamente la guerra e non potendo soffrire che i moderati con ogni maniera d'indugi vi si opponessero, si allontanò da loro! nè guardò punto se l'ardore dimostrato da'suOI nuovi amici era vero Q ben sentito patriottismo, o non piuttosto la solita smania di salir alto.

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