L.N. Geoffroy-Chateau - Sei mesi d'agitazione rivoluzionaria in Italia

- 2:> - cenza saranno per i cosacchi, e in mezzo del gran conflilto sarà srhiacciaia la libertà. JJ :\fi pare, egli dice. che la repubbl ica faccia ogni suo sforzo per ri ~ Lab i lire la monarchia; non dico la costituzionale soltanto, ma la monarchia pura vale a dire il dispotismo. I supplizi del tribunale r;Yoluzionario, il terrore e le sue proscrizioni non hanno tanto spaventato · l' Europa quanto il partito che fu vinto alle barricate del giugno. Nel 93 si trattava della testa: nel 48 si tratta della proprietà, della casa, della fa miglia da dkhiararsi illegali da definirsi un abuso, una tirannia. Codesta· repubblica a ques to modo lavora per chiunque saprà rassicu rare la pr0prietà e la famiglia. lavora insomma, (e va per le corte), per l'assolutismo. L'amor che SP-ole caldissimo per la libertà costringe Azeglio a combattere la repubblica . Pur tuttavolta nel mentre che la combatteva vigorosamente, mostra va pare a noi, d' Psser troppo sicuro che i a IlaHa non metterebbe radici. Non vedeva tanto vicino quanto era veramente il pericolo. Senza dubbio non v'era ragione alcuna che la re pubh1ica si stabilisse in Italia; senza dubbio non garbeggiava alla immensa maggioranza della nazione. Frattanto l)i è visto un pugno d' uomini audaci imporre in piazza la loro volontà ad una popolazione rredda e<l inerte : la quale chi vi assicura che colla medesima energia non contribuisse a tenere io piedi un governo sostenuto da por[); faziosi? A Roma, in Piemont~, io Toscana erfl no i moltissimi che la pensa vano ·come 1' Azeg!i o"

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