L.N. Geoffroy-Chateau - Sei mesi d'agitazione rivoluzionaria in Italia

-22te, sinceramente che il nostro popolo si leverà in massa bastante a viilccre l' esercito austriaco? ». Io un post-scripturr> , il Mazzini non esitò punto a rispondere: Sì: io credo veramente sinceramente che il nostro popolo si leverà tutto io massa come voi dite. - Lo crede forse ancb{' adesso? I Piemontesi sono stati rotti a Novara, e non solamente a Roma a Firenze non si è mosso un uomo per venire al soccorso , ma i Lombardi medesimi sono rimasti immobili ne.lle loro · città evacuate dalle guarnigioni austriache. (5) Cb i conosceva meglio l'Italia Azeglio ( e Radetzky, ) o Mazzini? Massimo Azeglio soggiuoge. » Il popolo al quale i governi passati hanno impedito con ogni sforzo l'acquisto di qualsivoglia idea politica. non ha coscienza, nè di diritti, nè soprattutto di doveri (6). Il popolo, dico la massa, (5) I Bresciani che~ si mossero, furono, dopo una lotta magnanima, sacrificati. Ciò accadde per le bugiarde voci fatte spargere ad arte dai Mazziniani sulla vittoria riportata dai Piemontesi a Novara. La menzogna è un mezzo di cui si vale abitualmente la setta. A Roma si spacciavano ultimamente le vittorie dei Rossi a Parigi per prolungare quella inutile resistenza. A Firenze si vociferavano continuamente le perdite dci Frane ~si sotto le mura di Roma e le vittorie della Repubblica. Ora sono gli Ungheresi che sbarcano a Trieste pe•· liberale Venezia; ora sono gli Americani a Civitavecchia per sostenere la Repubblica a Roma, cd altri trovati di questo genere. (6) Il Mazzini ha gridato sempre che bisognava fare un'Italia del popolo. È questo il titolo ed il concetto del

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