L.N. Geoffroy-Chateau - Sei mesi d'agitazione rivoluzionaria in Italia

-fSva nti di marciare contro il nemico non avevano ammazzato i priucipi loro; perchè invece di una guerra di re non avevano fallo una guerra di po... 'polo, la sola che avrebbe òato loro la viHoria: e fioìva col predire un somigliante disastro se perhistevano ad abbandonarsi ai consigli dei moderati. dei riformatori pratici, a questi sapienti di vec<'hia stampa • n1iserabili rappresentanti d' un tempo di turpitudioi! E qui una scarica di maledizioni routro questi traditori di moderati nemiet della Giovine Italia, tutti inlPnli da parecchi anni ad infiacchire, ed ingannare il povero popolo, questo leone generoso ineatenato vilmente per opera di quei perversi al piede de' principi e dei signori. Il leone popolare è un'immagine poe·- tica che l' doquenza demagogica rndte io balla sovente con molto effetto (4). E quesreffeao non poteva in questa occasione non riu~ci re lJÌacevoJe agli Italiani a cui non pareva vero di potersi purgare d'ogni colpa rigettando ~opra gli altri la r~sponsabilitù de' loro disastri. Mazzin i, come tu tti queiJi della sua lega, profondeva le più stomachevoli adulazioni al popolaccio, e per giustificare i suoi grossi spropositi, non vergognavasi di smentire e fallare fatti compili in facc ia a tutta l'Italia: osava insultare con insolita audacia ad uomini venerandi rhe dopo aver sostenuto lotte tremende per la causa della liberta, erano an- (4-) Anche il Guerr-azzi adoperò questo tìùre rettorico. Disse in una sua chiacchierala che entrando in palazzo vecchio il mmistero democr·atico, v'entrava il leone del popolo. U, fra le memorie degli avi, la li berta era li n casa sua

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