L.N. Geoffroy-Chateau - Sei mesi d'agitazione rivoluzionaria in Italia

-13stione d'indipendenza per la quale noo era troppo il riunire i principi e i popoli e concentrare tutte le forze vive della nazione. Fu il primo muovi mento maraviglioso: ~redè l'Europa per un istante che alla dura scuCI la dell' esperi l' nza lo spirito italiano veramente si trasformasse. L'illusi one fu brev~: troppo mflggior tempo si richi edeva per edurare completamente popoli, cositffl tli . L'aveva 1ietto il medesi mo Pio IX. Vi bisognano ancora dieci anni a dir poco perchè le idee politiehr. vi possano alla m(lglio allignare. L' F~Ve\'ano visto bt~ nissimo anche i promotori del m0to liberale e fallo di tutto perchè si ritardasse la guerra: ma i tempi precipitarono e il c:-1 vallo che volevan guidare tolse loro la mano. Se la rivoluzione del febbraio era frutto immaturo per la Fra neia a delta pur aoche degli e- ::,Lemporanei repubblicani, era più ehe acerho per l'Itali a la quale si trovò precipitata d' un s:t lto in una lolta superiore alle forze sue, avanti che ,avesse l'a gio :,' i agguerirsi, e di riunire ed i mpiega re con vantaggio le proprie forze. Due auni innanzi. l'autore delle speranze d' Italia svelando roraggiosa mente la piaga del suo paese avea battuto più volte sulla nece.5sità di ritem.. prare moralmente le popolazioni per farle degne di libertà. Rispetto all'educazione dei suoi compalriottf era entrato in tali particolari che parvero puerili a certi metafisici del nuovo conio. I quali assenti allor·a dal paese ed ignorandone affatto le tendenze e gli umori, pensavano allnra come poi che per liberare l' Italia dallo straniero bastasse dalle cime del Campidoglio reci-

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