Ignazio Cantù - Gli ultimi cinque giorni degli austriaci in Milano

31 stagnari, e d'improvviso uscivano a far fuoco senza mira precisa , senza direzione , ferendo e uccidendo chiunque capitasse; altri sfilati a tre a tre passeggiavano; il primo teneva l'armi sul braccio in atto pacifico; i due che succedevano nascosti dietro di lui fa.cevano il colpo inosservati, ma la mano di Dio il più delle vol .. te lo sviava. Non così i colpi con cui i nostri, operando con egual talica, li ricambiavano; vidi un francese delirante pel trionfo della nostra causa, con cinque colpi atterrar cinque avversari -; un cacciatore de' nostri contorni , ne atterrò otto in poc!Ji minuti, e così si dica di molt'altri eli questi infallibili assalti, che durarono tutto il ·giorno , come duravano nei varii altri quartieri della città. · Dei cannoni della piazza de'mercanti, uno collocato al posto deJla gran guardia, l'altro all'usci1a della piazza verso i Ratti , soffiavano con palle di enorme grossezza. Eppure la legione combattente non negava mettervisi dinanzi. Un vecchio, visto un po' di scoraggiamento: avanti, disse , il mio petto vi farà di scudò, e con cbbrezza tra queste parole batteva il petto per additare il desiderio di ricevere la palla a difesa di chi gli veniva alle spa1le. Il Dio de' forti lo volle salvo, e iuvece, colla morte, ·puniva l' inumana voluttà di più d' uno di quegli artiglieri.

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