Ignazio Cantù - Gli ultimi cinque giorni degli austriaci in Milano

3o Questi erano gli assalti principali; i parziali poi , erano molti e in varii si ti, soprattutto nel cct.tro e nelle estremità di Milano. Non ardì mai il nemico di venire apertamente di fronte coi cittadini; tutto operava per sorpresa. A tre a tre i fucilieri si rimpiattavano entro le porte, nelle vie degli Orefici, dci Ratti, dei Futodi11i, (ace11dolo c1·ede1'e clei 110sld.- Restano a confet·ma di quel che asserisco i documenti p1·esso il nuovo governo. Ai medesimi raggil'i polizieschi bisogna att1·ibuire le dicerie infamatorie diffuse su altri profughi, il dottor Belcrerli , onesto padre e marito, medico assai studioso , il conte Vitaliano Cdvelli , decoro e tutela operosissima delht sua cittli. A queste cabale alludevano alcuni versi trovati un dì affissi allu piazza dt!' 1\'Jercunti: Se tu senti alcun che è spia; . Di' : è un l'aggi•· · di polizia, Per distrugger l' influenza Di fraterno confidenza. E questi altri che giravano manoscritti 1 Era bella testè la confidenza Che i figli ave11n tm lm· di Lombardia ; Formava quella universal credenza Il massimo te·rror di polizia. Che fece ? ello gittò la diffidenza., l più caldi spacciundo oggi per spia; 1\la noi, squarciondo i tradimenti suoi Tornac sapremo in union fra noi. , E li bb' a •amo tquartiati, e d eli' unione ricomposta o•·a ~odiamo gli efretti.

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