Ignazio Cantù - Gli ultimi cinque giorni degli austriaci in Milano

·.lS tanto façevano scariche, grazie al ci r lo poco rnicidial i. I nostri, os tinati a sgomhra rncl i, e a togliere loro il palazzo viccrcale, per ,·edcr, non foss' altro, il modo in cui .l' cx-v icn·è avc,•a alJbandollala quc~ta sua dimora ; ma i cannoni lo difendevano c numerose tru ppe scaricavano colla soll ecitudine di chi f1 gg(' , addosso agli assalitori. Ma piì1 che i fu cili , pitt che i cannoni valgono i petti italiani; e il palazzo dovrà cedere. Gli inutili tentativi che si facevano contro casc1·me c uffici militar,i, non clovcvan0 impedire di tcnlarli eli llUO\' O, c p :· ima vol evan si nelle mani gli uf!Jci della polizia c il tr ibunale cri• .minalc per rilasciare i detenuti politici. Il primo circondario di questa polizia era col• loc:.to sulla piazza de' Mercanti, uno dei posti più muniti di cannoni c soldatesche. La feroce popolazione, sempre più tripudi antc fra il fischio delle palle, assalì quell' uffìcio; dopo eroico comba t ti meu to giunse ad averlo nelle rna11 i.. Restava la dir~zione; posto fortificatissimo tli guard ie e specialmente di poliziotti. V'erano auche alcuni dei nostri hravi pompieri , ma i1 fnggitivo potere non doveva più calcolare su di essi. Vivano i pompieri, mtlizia che Sdlvò Lanle volle la bella Milano! Lamattine in uno de' suoi articoli, che prc• disposero il rovesçio della dinastia di F ili ppo;

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