Melchiorre Missirini - Di ventotto statue in marmo ...

=8vero tempo di adoperare quest ' arte, volgendola a scolpire que'uomini, che fra noi fiorirono preclari3simi in ogni lavoro della mano, dello ingegno, della meditazione, dell' inspirazione, cercando poi d i dedicare queste statue solto i portici degli Ufficj. Ma come porre ad aLLo un pensamento così gran· dioso? Come trovare i mezzi necessar j? ... Come? Non sapea egli quanto abbia potere sugl i animi ge· nerosi l'amore della Patria?Quanta sarebbe la splen· didezza de' suoi concittadini per tullo ciò che pone in mostra ed accresce il nome toscano? Appellossi pertanto alla privata larghezza, e immaginata una soscrizione di un semplice fio t·ino pet· mesi trenta, sperò colla moltitudine de' concorrenti una com· pensazione alla modicità del contributo. Applaudito di questo felice concetto, si di resse allora a quell'augusta fonte, dalla quale solo potea prendere autorità, e fondamento: perchè avendo a questo benignamente annuito l'I. c R.. Governo sotto cui con ordini paterni, in bella concordia di giustizia e di clemenza la fortunata Toscana vive mansueta, e felice , si potè tosto al cominciamento dell' opera procedere. Ed eletta una deputazione di rispettabili Personaggi , chiamata a vegliare sulle spese, a nominare gli scultori e forma re il prospcllo delle toscanc dignità credute più meri tevoli dell'onore d i un si· mulacro, nell' immensa copia delle Losche beneme·

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