Melchiorre Missirini - Di ventotto statue in marmo ...

= i9"""' ' animi degli artisti questo progetto: quanto inere· mento debba ripromellersi per l'çccellcnza dcll'm·te: qual gloria sia per aver la T oscana, c quai nobili desiderj di onore, e di fama, desterà in quanti anelano per opere virtuose lasciar di sè presso i posteri ricordanza, è stato con bontà di ragioni, c di esempi dal signo1· Moisè di mostrato. Noi aggiungeremo che anche l'anti ca Atene molte statue a' suoi ciuadini dedicò. Ma se quel famoso lìlosofo Ateniese r allegravasi di non esser nel DII· mero delle medesime , .i simulacri che ora consacra l'odierna Ateue sono pei loro subbiclli di tanta estimazione e orrcvo lezza, che tutti vorriano essere ambiziosi di sì cospicuo guiderdone. Ahimè! Parecchi degli uomini insignì che ora si esaltano sostennero in vita la guerra della forza, dell ' invidia, dell' ignoranza , della perfidia, del fanatismo: ora sorgono essi però più solenni per le loro stesse sventu re. La patria si pente delle sue ingiustizie : viene la ristorazione: le tarde età si votano alle are del giusto, e dell' onesto. L'impresa di che abbiamo ragionato d imostra sempre pitl verace la sentenza dell' Encomi<lste, che se gli uomini eminenti contemporanei umiliano la nostra bassezza , l' aschio alline, le per~ecuziooi , c le altre passioni si depongono come fango pesante scorrendo a traverso i secoli, c solo soprannuota il merito, e il vero!

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