Lancillotto Thompson - Il Risorgimento italiano e gli irredenti

- 28 - una folla immensa fra la quale vennero tosto raccolte undicimila firme chiedenti tutte lo scioglimento del battaglione territoriale. Nel successivo agosto a Gorizia scoppiava un petardo in Duomo durante la messa pel compleanno del- ! 'imperatore. Caddero i sospetti sul patriotta Carlo Blasig il qual~ fu arrestato e condannato a sei anni di carcere. Nell'ergastolo di Gradisca, ove fu mandato a scontar la pena, incontrava Melchiorre de Pregel, suo concittadino e fratello di fede, conaannato a quattro anni; e fra di loro concertarono ed eseguirono la fuga e si ridussero felicemente a Udine. E così tra cospirazioni, dimostrazioni. procçssi e fughe vissero allora le terre irredente, e videro i francesi partire da Roma e, il 20 settembre 1870, le truppe italiane aprirvi la breccia di Porta Pia e restituire ali 'Italia la sua capitale. Ed ebbe la ventura d'essere de' liberatori . Cristoforo Venier, capodistriano, ufficiale valorosissimo che aveva già partecipato alle lotte contro il brigantaggio e alle campagne dei 1859, 1860-61 e 1866, rimanendo ferito a Solferino e a Custoza. A Trieste il grande avvenimento fu risaputo il giorno stesso. Sul fare della sera i cittadini illuminavano le case ed accorrevano al Consolato Ita11ano acdamando con grandi grida a Roma e a Vittorio Emanuele. La polizia invadeva le case per ispegnere i lumi ed assaliva i dimostranti ferendone parecchi. E all'indomani il consigliere Antonio Vidacovich, in Municipio, glorificava apertamente la vittoria nazionale con parole coraggiose acclamatissime: « L'ingresso delle truppe italiane a Roma, preludio della caduta del potere temporale dei Papi, è q:rtamente un avvenimento di alta importanza, imperocchè esso viene a ridonare all'Italia la sua capitale, esso viene a sciogliere quel mostruoso connubio del potere spirituale col temporale, connubio che è certamente una dèlle cause principali del decadimento del cattolicismo. Orbene, o Signori ! Se questo avvenimento fu salutato ovunque con feste e manifestazioni di gioia, perchè non l'avrebbe salutato con feste anche la città di Trieste? Noi non siamo c~rtamente i paria della Società : noi abbiamo una mente per giudicare ed un cuore B blioteca Gino 81dnco

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