Lancillotto Thompson - Il Risorgimento italiano e gli irredenti

- 11 - La flotta austriaca nel 1848, Ma a deludere tante belle speranze contribuiva anche un altro fatto. A Venezia, appena risorta, sarebbe stato sommo vantaggio far sua la flottiglia austriaca ancorata nel porto di Pola : « austriaca di nome, giustamente osserva lo storico Henri Martin, ma veneta di fatto, composta di veneti e dalmati, la piccola squadra avrebbe accolto senza esitare l 'app~llo di Venezia. » E infatti la Commissione governativa provvisoria si apprestò subito a mandarle dei dispacci con l'unico vapore di cui disponeva. Allora l'ex-governatore Pallfy, cui era stato promesso d'imbarcarlo sollecitamente, chiese di poter approfittare della partenza e la Commissione benevolmente annuiva, ordinando al capitano di sbarcarlo a Trieste dopo avere, s'intende, portato i dispacci a Pola; ma però mal ne incolse alla commissione stessa chè una volta in alto mare il Pallfy e il suo seguito, imponendosi al capitano, lo costrinsero ad andare subito a Trieste. Quindi, come osserva il Martin, giunsero a Pola i dispacci austriaci in luogo dei veneziani; i forti della città, primi avvisati, impedirono alle navi d'uscire dal porto; la bella occasione era purtroppo perduta. «Qualunque piega - conclude il Martin - avesse preso la guerra l'Austria, una volta toltale la squadra, si sarebbe trovata nell'impossibilità di muovere contro Venezia qualunque tentativo di blocco; bensì avrebbe Venezia bloccato Trieste, preso forse Pola e Fiume e sollevato l'Istria e la Dalmazia ove le più ardenti simpatie vibravano per lei. » Cli irredenti in difesa di Ro• ma e di Venezia, Molti irredenti accorsero alla difesa di Roma. Pilade e Narciso Bronzetti emersero fra i forti trentini. Giacomo Venezian triestino riporta ferita mortale a Villa Biblioteca Gino Bianco

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