Lancillotto Thompson - Il Risorgimento italiano e gli irredenti

-10E a conquistarsi la gloria accorrevano i goriziani sotto le bandiere d'Italia ; distinguendosi, fra gli altri, Alessandro Clemencich, Antonio Steffaneo-Carnea e Francesco Scodnik .che raggiungeva poi il grado di generale. Nè se nt stava inerte la Dalmazia. Le fiere popolazioni, che fino all'ultimo avevano tenute alte le bandiere della Serenissima e le avevan sepolte piangendo nelle loro chièse, si appuntavano al petto la coccarda tricolore, organizzavano ovunque la Guardia Civica, cacciavano il pretore (carica politico-giudiziaria) di Traù e liberavano dal carcere Antonio Bajamonti e Pietro Savo i quali, con l'avvocato Nani e Giulio Bajamonti (morto per una infiammazione presa nel fervore dell'azione), erano a capo del movimento italiano. Ma purtroppo sul più bello, e lo fa rilevare l'Anelli, mentre da un lato Radetski si congiungeva a Nugent e portava la guerra ntl Veneto, un altro poderoso esercito volava a reprimere sul nascere i moti dell'Istria e della Dalmazia. · Preoccupazioned'illustri patrlottl per •le terre Irredente. Delle sorti di queste terre e del Trentino si preoccuparono vivament~ i nostri maggiori patriotti : Carlo Cattaneo il quale tentò invano di far conservare l'unità di stato di Milano colla Venezia, il Trentino, la regione Giulia e la Dalmazia : Mazzini che sosten~va non doversi cessar la guerra >finchè sveqtolava una sola insegna straniera al di aua delle Alpi dal Varo a Fiume: Guglielmo Pepe che scriveva a Carlo Alberto che, benchè avverso per istinto ai principi, sarebbe stato il primo a salutarlo re d'Italia il giorno in cui avesse varcato l'Isonzo : Daniele Manin che a' Veneziani insorti ricordava come il nome « Repubblica » destasse ancora ben forti simpatie nelle menti de' fratelli dèll'Istria e della Dalmazia. 8 blioteca Gino 81dnco

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