Salvatore Barzilai - Contro la Triplice alleanza

-27 - talvolta esprimere la vaghezza di un nobile sentimento più che la fermezza di un maturo proposito. lo affermo che se tale diritto non fosse esercitato in una delle fasi di quest'immane conflitto europeo, andrebbe perento nei secoli. Ma nella mia modesta azione pubblica di venticinque anni un presidio soltanto ho avuto a sostenerla, e non posso abbandonare in quest'ora : il senso della realtà e della responsabilità. Orbene, io affermo che potrebbero preparare ore oscure al paese ed amare delusioni alle terre disgiunte coloro i quali non sentissero che pari all'entità dèll'impresa dovrebbe essere lo sforzo. Oh, breve sforzo sarebbe bastato nel '66, in quella guerra di tredici giorni ! Ciò che Bettino Ricasoli scriveva nella sua lettera del 12 luglio al marchese Visconti-Venosta al quartiere generale, delineando con indimenticabili parole il problema del predominio italiano nell'Adriatico condizionato ali 'acquisto di Trieste e dell'Istria, poteva agevolmente diventare un articolo del trattato di pace, se le navi di legno non avessero avuto ragione delle navi di ferro, malgrado l'eroismo-dei Faa Di Bruno e dei Cappellini (perchè anche allora il solo valore dei militi non bastava a conquistare la vittoria). Oggi ardua è l'impresa: occorre preparazione grande di risorse, di intese, di armi, di animi; occorre disposizione agli estremi sacrifici ; occorre la disciplina aspra della resistenza, che va oltre i giorni facili dello agitarsi delle bandiere e del clangore delle trombe; occorre serena, fiera costanza, capace di affrontare tutte le vicende, di seguire tutte le fortune che possono essere varie e dolorose, di un grande conflitto. A questo patto la grande, generosa impresa ! se no, no ! (Dal discorso parlamentare del 20 maggio I 91S). Parlo, non per esprimere il pensiero di alcuna frazione politica, mentre tutte stanno pi;:r ricomporsi nell'unità superiore del Paese, ma perchè le terre che furono nella visione di Dante, che gli eventi della politica intèrnazionale lungamente confinarono nella eresia, e oggi sono accolte dalla rèligione della Patria, portino alla concordia l'ardore della loro anima e della loro fede. Biblioteca G no Bia'1co

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