Salvatore Barzilai - Contro la Triplice alleanza

- 28Subirono per essa un castigo unico nella storia del martirologio italiano : la oppressione politica esercitata attraverso una implacabile opera rivolta alla distruzione nazionale. Non chiesero, nei lunghi anni dell'abbandono, che l'Italia cimentasse in un immenso conflitto le sue fortune e la pace di Europa; e quando il conflitto si scatenava, per fosche ire e cupidt brame, fuori di noi e contro di noi, pensose più d'altrui che di sè stesse, non urgevano con febbrili impazienze, ma invocavano per la grande impresa, anche con la mia umile voce, tenaci e sapienti prtparazioni. Solo quando l'Italia è pronta di armi, di accordi e di animi, e la causa del loro riscatto si confonde con quella del riscatto della sua libertà nel consorzio internazionale, fuori dalle maglie di un'alleanza che nell'ora del pericolo simula, con frode, prodigalità e condiscendenza, ma in altri giorni, non dimenticati, impose ogni forma di abdicazioni e rinunzie, con la minaccia perpetua della invasione dalle aperte frontiere; oggi, che nel loro nome l'Italia riprende tra i popoli liberi la fiaccola della vita che le era caduta di mano, l'intelletto della sua tradizione, il pensiero del suo avvenire e della sua missione in Europa, per tutti i diritti, per tutte l,e ingiustizie, contro tutte le iniquità, e salvandole, può salvare sè stessa; solo oggi, della lunga fede e del sacrifizio domandano il premio. E invocano che il ghiaccio di tutti gli egoismi si fonda, che di tutte le passioni torbide si getti la scoria, che le esitazioni e le impazienze di ieri si accolgano nella medesima disciplina; che monarchici e repubblicani, socialisti che trassen> il dissenso dalla dottrina, ma forse lo sentiranno vacillare nel contatto e nel contrasto con la realtà; cattolici, che dalla fede ebbero repugnanza al cimento, e oggi da pSSa avranno incitamento alla giusta battaglia; tutti, votati allo stesso sforzo, verso la stessa mèta, dicano che l'Italia non fu per le facili fortune dissuefatta dai sacrifici, che da essi aspetta integrazione territoriale e rigenerazione civile. Biblioteca Gino Bianco

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