Salvatore Barzilai - Contro la Triplice alleanza

- 23 - che questa combinazione, questa creazione che, non l 'affetto, ma il sospetto ha generato, poteva, a non essere molto cauti, a non avere al disopra una guarentigia che vada al di fuori dei rapporti singoli tra i due stati, poteva avere conseguenze diverse da quelle che si amano prevedere. Ma io, per l'argomento che ho già prospettato, vi domando : quale fu l'obbiettivo particolare di quest'opera che noi abbiamo dato ptrchè quella costa dell'Adriatico fosse neutralizzata? Questo : non si voleva la slavizzazione de!l 'Adriatico. Voi lottaste contro il porto serbo nell'Adriatico per il terrore della grande Russia, perchè, attraverso non so quali sbalzi e quali territori, non arrivasse all'Adriatico. Era la grande minaccia al nostro paese: e fu quindi, tra l'altro. la necessità di salvare l'equilibrio anche etnografico dell'Adriatico, che ci mandò in compagnia dell'Austria all'opera della indipendenza albanese. Ora che cosa è accaduto? Se noi avessimo potuto far forza di simpatia e di amicizia alle popolazioni balcaniche, avremmo assistito a questo spettacolo : che ventiquattro milioni di slavi dello stato austriaco, che al tempo di Venezia erano amici degli italiani, se avessero visto l'Italia amica delle loro rivendicazioni, anzichè rappresentata, anche artificiosamente dalla stampa austriaca, iniziatrice di ogni mossa a loro ostilç, avrebbero attenuata l'asprezza verso i nostri· fratelli. Oggi abbiamo ancora la ripercussione ostile della nostra ben diversa politica nel loro animo : lo slavismo veramente pericoloso nelle provincie italiane. (Dal discorso parlamentare del 18 dicembre 1912). Vi è un solo pericolo slavo che noi dobbiamo temere nell'Adriatico, ed è il regno della grande Croazia, chç per la sua salvezza l'Austria voglia creare, il regno di quegli slavi i quali, disorientati dal loro centro di attrazione naturale, vengono lanciati alla distruzione degli i~aliani. Non temiamo gli slavi che non siano strumenti dçlla politica viennese. La Repubblica di Venezia non ha mai temuto gli Schiavoni: la Repubblica di Venezia con la civiltà e i commerci se li è guadagnati. B 1:-lloteecGino Bianco

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