Salvatore Barzilai - Contro la Triplice alleanza

- 21 - Ora noi abbiamo il supremo interesse, l'Italia meri• dionale soprattutto, che sia spezzata la linea Roma-Vien• na.:costantinopoli, Roma-Vienna-Varsavia-Pietroburgo, e sia sosti:tuita da quella linea che da Brindisi, attraverso uno sbocco commerciale serbo, vada nel centro dei mercati orientali a rinnovare le nostre tradizioni e la nostra floridezza in levante. Questo è il nostro interesse, queste sono le nostre ragoni in confronto e in contraddizio• ne con le necessarie ragioni di intertsse politico-economico della nostra alleata! (Dal discorso parlamentare del 4 dicembre 1913). Noi non dobbiamo occuparci a fare degli Italiani in Albania per lasciarli poi disfare a Trieste. E qui la politica dei riguardi dell'elemento italiano dello stato si innesta alla politica estera generale. Nell'anno della guerra dei popoli balcanici, ai quali il discorso della Corona manda un saluto e un augurio, come è uscita 1'Italia nei suoi rapporti internazionali? L'onorevole di San Giuliano non voglia essere troppo ottimista e giudicare soltanto sulle carte riservate che tiene t1l suo dicastero, ma voglia mettere quelle carte in rapporto con un complesso di elementi che costituiscono la vita e l'opinione degli stati. Nei rapporti coll'estero l'Italia è usùita così : le nostre relazioni con la Russia notevolmente affievofite; compromessi, amareggiati, i rapporti con la Francia; e singolarmente raffreddati (e nessuna negativa varrebbe) quelli con uno stato col quale noi una volta si diceva dovevamo sempre avere buoni rapporti : con I 'Inghilterra. Non cerchiamo frasi attenuatrici: distrutta, o quasi, 1'amicizia e 1'intimità con le popolazioni balcaniche. Tutto questo è, si afferma, il risultato di un 'opera spesa per un 'alta finalità politica. Dunque, tutto questo sacrifizio di una situazione che fu presentata come politica dell'equilibrio, della onesta partita doppia, ·e che rappresentava forse un resultato non in tutto trascurabile della politica estera italiana, e per il quale si rendevano se non lieti, possibili, i rapporti con le potenze centrali, senza necessario ar.tagonismo con le altre potenze d'Europa; quest'opera fu compromessa per molta parte per cementare la intimità stretta con l'Austria-Ungheria alla costituzione dello stato albanese. B•bhotecaGino B1dnco

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