Salvatore Barzilai - Contro la Triplice alleanza

-80 ci troviamo per avventura di fronte ad una triste imitazione dei vecchi sistemi, che la polizia straniera se- ~uiva a Venezia e a Milano, introducendo programmi incendiari nelle case e coccarde sediziose nelle tasche dei patriotti, per trascinarli poi, come colpevoli di tradimento, innanzi ai tribunali statari? La coscienza d9gli .italiani non ammette abdicazioni e rinunce perpetue a questa o quella parte di territorio. Ma esia intende benissimo che la comunità della lingua e la stessa continuità geografica non creano una ragione sufficiente a fondare le rivendicazioni territoriali. Tutti gli elementi che costituiscono la nazionalità : storia, etnografia, etiologia, geografia, aspettano vita da uno, che è di tutti la essenza : dalla coscien~a di nazione, dal sentimento per cui coloro che parlano la stessa lingua, ed hanno tradizioni comuni, e comunità di costumi, e comune il cielo ~d il genio, per gravitazione naturale si sentono attratti a formare una sola agglomerazione politica; tutti aspettano sanzione dinanzi al mondo dalle ragioni supreme, alle quali è legata l'esistenza d'uno stato. (Dal discorso parlamentare del I maggio 1899). Prima del Congresso di Berlino noi pensavamo al mare Adriatico; e non era soltanto a pensarci il popolo minuto degli irredentisti reprobi. La delusione fu rapida. Ed allora noi torcemmo lo sguardo dal primo mare nostro e lo volgemmo al Mediterraneo. Ma quando? non certo al Congresso di Berlino, dove, avendo Bismarck, l'onesto sensale, offerto al conte Corti di andare a Tunisi, ebbe risposta che il Governo italiano non si sentiva in animo di accendere una guerra con la Francia. Però, quando i fatti posteriori al Congresso di Berlino ci illuminarono, il Mediterraneo divenne massima preoccupazione; allora fu stretta la triplice alleanza ,imperiale, commentata dai suoi più autor9voli fautori ed iniziatori come quella la quale ci doveva garantire che al fatto di Tunisi qualche altro simile non dovesse seguire. Dunque il Mediterraneo fu per qualche tempo il secondo obbiettivo della nostra politica. Ma ad un certo punto un altro mare ebbe per noi il miraggio di una Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==