Salvatore Barzilai - Contro la Triplice alleanza

-7sterna, si è cercato, consentitemi la parola, di falsificare. di calunniare il sentimento. espresso da quella parola, I'« irredentismo »; si è cercato di rappresentare i fautori dell'ideale patrio quali facinorosi, ossia come uomini cui ·non movesse lo scopo vero che confessavano, ma che invece mirassero al sovvertimento degli ordini costituiti sotto il pretesto d'una agitazione patriottica. E siamo venuti a questo risultato del quale si possono ben rallegrare le cancellerie degli Imperi alleati! Ouesta agitazione non solo è finita, ma è assai se si trovi di tratto in tratto chi ricordi e chi inciti a ricordare. Perchè la campagna ha fatto il suo effetto, e mentre in Francia, il sentimento contenuto ha creato la forza di quella nazione, la quale divenuta elemento di pace in Europa, ha pur sempre tenuta viva questa fiamma, e da questa ha tratto il vigore delle sue lotte, ed ha visto lontano la mèta ultima, forse lontana, ma sicura, verso la quale e per la quale sacrifici anche gravi di danaro e di forza erano compatibili e sopportabili; in Italia, spenta questa fiaccola o quasi spenta, perchè così sbattuta, che cosa è rimasto di contenuto içleale alla vita del paese? (Dal« Trentino e Venezia Giulia »: pubblicazione dell'ottobre 1890). Il programma irredentista - si è affermato a Firenze da Francesco Crispi nel 1890 - abbraccerebbe Trieste ·e Trento, Nizza e Savoia, Corsica e Malta e il Ticino. Di queste provincie esso domanderebbe la immediata simultanea rivendicazione, la chiederebbe colle armi in pugno, in nome del principio di nazionalità. Poste queste premesse, facilmente e necessariamente si arriva a conclusioni straordinarie e paurose. Si arriva alla guerra, senza armi sufficienti e senza alleati, contro tutte le nazioni minacciate direttamente, ·e contro quelle che alla costoro integrità hanno indiretto interesse; si arriva al sovvertimento degli ordini costituiti, alla restaurazione del temporale, alla distruzione dell'unità! Vogliono tutto questo gli irredentisti? E così spento in loro il senso della realtà e la pietà del loco natio, da preparare cosiffatti disastri, da scordare tutta una storia di dolori e di sacrifici per giocare ai dadi la patria? 8,blìoteca Gino Bianco

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