Mario Alberti - il tornaconto della nostra guerra

a sè, staccata dal resto del mondo, racchiusa entro un cerchio di muraglie cinesi. Fa parte, almeno in tempo di pace, della grande economia mondiale, di cui subisce le influenze buone e cattive e su cui influisce favore- .volmente o dannosamente, per costanti relazioni di interdipendenza. Il conflitto europeo ha colpito ugualmente le economie dei paesi belligeranti, come quelle dei paesi neutrali. Anzi il malessere è più sentito in quelli neutrali, poichè il numero degli adibiti al servizio delle armi è minore, mentre è maggiore quello dei disoccupati, le famiglie dei quali non ricevono, come quelle dei richiamati, i sussidi dello Stato. Inoltre, l'amministrazione militare del paese belligerante affida alle produzioni industriali interne forniture in misura senza confronto più larga che il paese neutrale sia pur accingentesi ad entrare in campo. Ciò spiega come in Germania ed in Inghilterra la disoccupazione più quasi non esista, mentre ferve febbrile il lavoro nelle industrie adattatesi alle nuove esigenze delle ordinazioni militari, mentre si moltiplicano le fondazioni di nuove imprese per le forniture ali' esercì to ed alla marina. Le ragioni del malessere economico nell'ltal1a neutrale. L'aspro disagio attuale, che si riscontra sopra tutto fra le classi meno abbienti è, in Italia, la conseguenza diretta del conflitto europeo e si acuirà col prolungarsi di esso. Scindiamo in alcuni gruppi principali le cause del presente malessere economico (e quindi politicosociale) in Italia. Esse sono : • I. Peggioramento del mercato del lavoro in confronto alla fase prebellica, incremento del numero dei disoccupati, rimpatrio d'emigranti, affievolimento o cessazione delle rimesse degli emigranti; 8 blfoteca Gino Bianco

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