Mario Alberti - il tornaconto della nostra guerra

- 27 - degli Stati maggiori, le nostre esportazioni continueranno sempre a dirigersi prevalentemente verso le grandi economi~ europee e dell'America, ma non perciò dovrebbero esser costrette&a trascurare quei territori economici di crescente sviluppo che sono i paesi balcanici, i quali, se razionalmente lavorati dalla politica commerciale e dai produttori e dai commercianti d'Italia, dovrebbero diventare in avvenire largamente alimentatori dei redditi italiani. Quali le ragioni principali della debolezza attuale della penetrazione economica italiana nei Balcani? Esse sono di duplice ordine : politico-ferroviarie, commerciali ed industriali. Queste ultime due, essendo attinenti all'economia privata, non verranno qui esaminate. L' Austria-Ungh~ria e, con essa, la Germania fecero sempre ogni sforzo per ottenere che la configurazione politica dei paesi balcanici riuscisse tale da asservirli completamente al blocco economico dell'Europa centrale. E, a rendere più effettivo questo asservimento, tutta la politica ferroviaria balcanica si svolse nel senso di condurre tutte le linee balcaniche verso l'Austria-Ungheria, impedendo con costante cura l'attuazione di ferrovie trasversali, come per esempio la Danubio-Adriatico. Ebbene, in questo campo, l'Italia deve fermamente ·volere che dal p_resent~ conflitto europeo escano la liberazione economica e l'autonomia ferroviaria dei paesi balcanici. Conviene ali 'Italia che tutti i paesi balcanici abbiano il loro sbocco al mare e che la Serbia graviti commercialmente sull'Adriatico, cui sia unita da capaci congiunzioni ferroviarie. Questo, dell 'adriatizzazione della Balcania, ha da esser.e uno dei risultati del presente conflitto europeo. Economicamente, ali 'Italia interessa che quanto più territorio è possibile si stacchi dallo « Zollgebiet », dall'unione doganale austro-ungarica. Se l'Austria, oltre che la Bosnia-Erzegovina, la quale è serba, perderà anche la Croazia, la quale non è serba e potrebbe costituire Stato a sè, tanto di guadagnato per l'economia italiana, la quale potrà inviarvi i suoi prodotti ora preclusi da quelle zone dalla barriera doganale austro-ungarica. Attraverso i nostri porti italiani della Dalmazia, attraverso Fiume e Biblioteca Gino Bianco

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