Mario Alberti - il tornaconto della nostra guerra

- 24 - gli altri diritti che dovrebbero spettare all 'I talia per il suo intervento, anche quello del collocamento di un prestito italiano in Inghilterra ed eventualmente in Francia. La qual cosa dovrebbe riuscire tutt'altro che difficile, visto che anche nel convegno dçl febbraio scorso fra i ministri delle finanze di Francia, Inghilterra e Russia fu stabilito il principio della solidarietà finanziaria fra gli Stati dell'Intesa. La possibilità di emissione di un nostro prestito ali 'estero, sul grande mercato finanziario anglo-francese, deve esser presa in considerazione anche dal neutralista, il quale sa o almeno dovrebbe sapere che, anch~ permanendo l'Italia nella sua neutralità, a conflitto terminato, avrà tuttavia da attendere ad una grossa liquidazione finanziaria. Orbçne, tale grossa liquidazione finanziaria delle spese per la preparazione militare e per l'esercito mobilitato, in caso di nostra astensione dal conflitto non potrebbe seguire che ricorrendo esclusivamente ai capitali disponibili dell'interno (non a quelli dei mercati finanziari degli imperi centrali, spremuti dai loro bisogni e chiusi ai nostri anche per il non intervento a favorè della Triplice austro-turco-germanica; non a quelli dei mercati finanziari dell'Intesa, che anche recentemente, furono dichiarati aperti soltanto ai bisogni dçlle Potenze amiche). E ricorrere soltanto al mercato monetario interno equivarrebbe ad assorbjrne tutte le disponibilità, togliendole all'iniziativa privata, a favore della quale invece fluirebbero nel caso di conclusione di un prestito ali 'estero, che migliorerebbe altresì i nostri cambi. Dunque, anche per ragioni finanziarie di Stato, si raccomanda il nostro intervento allato dell'Intesa. vantaggi economiciche, mediante la guerra, si dovrebberorealizzare, Non occorre avvertire che nelle righe seguenti si vogliono analizzare soltanto gli aspetti economici dei B;blioteca Gino Bianco

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