Mario Alberti - il tornaconto della nostra guerra

- 22La potenzialità finanziaria dell'Italia. Se le preoccupazioni autodenigratrici dei neutralisti ialiani in merito alla potenzialità di resistenza dell'economia nazionale di fronte ali 'urto bellico sono assolutamente prive di fondamento, altrettanto sballati ~ vuoli di senso comune sono i timori circa la possibilità che la forza finanziaria d'Italia sappia sostener~ il peso di una campagna bellica. La finanza italiana sarebbe certamente ali 'altezza del compito impostole dalla guerra. Non solo. Ma già adesso, in tempo di pace, l'amministrazione del Tesoro si trova i!!.,nanzia problemi finanziari quasi guerreschi, sia per la preparazione bellica, sia per la mobilitazione parziale già da lungo tempo in essere, sia per I~ diminuite entrate fiscali a causa del ristagno economico determinato- fra noi dal conflitto europeo. C'è ancora di più. La tecnica moderna della finanza di guerra ha dimostrato come (p risorse che si aprono agli Stati in fase bellica siano notevolmente maggiori di quanto generalmente si era creduto. Tutto il congegno degli organismi produttori di credito funziona in tempo di guerra in misura notevole a prò dei bisogni finanziari dello Stato belligerantp. In periodo bellico, le Casse di prestiti favoriscono il collocamento di nuovi titoli di Stato, mentre gl 'istituti d'emissione possono procedere ad un incremento delle emissioni cartacee senza provocare un disagio penoso per duplice motivo: perchè una parte del denaro viene tesaurizzato e deve esser sostituito nella circolazione interna da nuovi mezzi di pagamento, perchè i limitati scambi con l'estero esigono minor copia di mezzi di pagamento stranipri e perchè l'uso quasi generale di carta moneta a corso forzoso attenua reciprocamente gli effetti di esso sui corsi dei cambi. Comunque, nel caso specifico dell'Italia, si può affermare cht il nostro Paese, determinerà col suo intervento, Biblioteca G ro Bia 1co

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