Mario Alberti - il tornaconto della nostra guerra

- 14 - zionale e alle economie private che la compongono, ;uò imporre un radicale miglioramento soltanto la cessaz10ne delle ostilit~ e la reint9grazione del traffico internazionale. Appena quanto la guerra mondiale cesserà, l'economia italiana potrà respirar meglio ; non prima. E poichè, per molti aspetti, la finanza di un paese è funzione delle sue condizioni economichi;:, l'utilità economica dell 'intervento nostro contribuirà ad alleviare le conseguenze del · conflitto europeo anche per la finanza neutrale, la quale molto avrebbe a soffrire da un'eventuale lunga durata della guerra europea, non affrettata nella sua conclusione dalla scesa in aampo dell'Italia e dei paesi balcanici. Infine i vantaggi economici e territoriali che ci assicur~rà l'intervento dovrebbero anche influire favorevolmente sul ristabilimento finanziario. Il gesto energico, al momento opportuno, adunque, non solo riuscirà provvido politicamente, ma sarà anche un buon affar9 economico-finanziario. Così la legge ferrea del tornaconto avrà la sua più diritta applicazione, con alto beneficio del presen~ e dell'avvenire d'Italia. La nostra agricoltura e la guerra nazionale. Molti sono assillati dal dubbio atroce diffuso dai fautori austro-tedeschi della neutralità italiana: « L'organismo dell '.::conomia italiana è giovane e quindi troppo poco resistente per poter sostenere l'urto di una grande guerra. Si sfascierebbe in breve ora ». Elementari considerazioni dimostrano l'erroneità fondam~ntale, assoluta di siffatto asserto. Che cos'è, infatti, un'economia giovane? E' quella del paese essenzialmente agricolo, con industnie non molto sviluppate, commerci non eccessivamente .::stesi, modesta e poco specializzata superstruttura creditizia. Ebbene, questo è proprio il tipo di economia che meno gravem.ente risente le conseguenze economiche della B1blloteca Gino Bianco

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