Mario Alberti - il tornaconto della nostra guerra

- 12 - il conflitto, le condizioni presenti, col solo peggioramento della definitiva rottura di quel traffico parziale che ancora intratteniamo con i due Imperi Centrali. A meno che non si combattesse proprio su territorio nostro - ciò che non dovrebbe essere probabile, o almeno soltanto assai limitatamente - il danno economico derivante dalla nostra partecipazione al conflitto a fianco della sestuplice, consisterebbe, a prima vista per la economia (non per la finanza) sopratutto nel richiamo di molte classi sotto le armi, che sottrarrebbe centinaia di migliaia di persone_ al lavoro produttivo. In realtà, inv~ce, il ct.a.nnoeconomico si trasformerebbe in un miglioramento del mercato del lavoro. In questo mom~nto la schiera dei disoccupati in Italia è formidabile e tale da destare preoccupazioni per le sue ripercussioni economiche e sociali. Orbene, la guerra, chiamando sotto le armi un contingente notevolissimo d'uomini, contribuirebbe a restringere fortemente la disoccupazione e ad eliminarne i pericoli, mentre le famiglie dei richiamati riceverebbero ii_ sussidio dello Stato. Una parte dei disoccupati andrebbe a prestare il servizio militare, un'altra potrebbe riempire i vuoti lasciati dai richiamati che avevano un lavoro. E' vero che i bandi militari non scelgono i disoccupati e che quindi possono distrarre da numerose aziende gli elementi direttivi, imponendone la chiusura. Ma 1'esperienza insegna che generalmente quegli elementi direttivi non si reclutano fra i giovanissimi mentre i bandi militari risparmiano invece i più maturi. Tutto ciò è cosi vero, che in Germania, nonostante la formidabile ampiezza dei richiami (che vanno sino ad età parecchio avanzate) e nonostante 1'assenza di qualsiasi contatto economico coll'estero (per cui a moltissime fabbriche manca la materia prima e le ditte per il commercio estero sono senza lavoro), la disoccupazione è, assai moderata, anzi quasi nulla, specie se si prende a confronto la gravità di essa nella neutrale Italia. B•blioteca Gino Bianco

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