Pensiero e Volontà - anno III - n. 13 - 16 agosto 1926

'290 .. - PENSIERO E· VOLON1'A'. _ I a1 1864 .p.ubblioata 'in tedesco, n,él 1925 ~ h<? seguìtò ,9awresso le· lotte del collettivismo nascente cqntro il Proudhonismo e sono. arrivato all'anno 1876; l'an'l10 del comunismo anarchico nascente~ iil più ambiehti é prima ancor.a idi KroJ)otkin. Una volta Vi 'veél,evo sempr,e un gra·nde avvenimento, il cor,onan1ento dell'elaborazione 1 dell'idea anarchica, - or,a sono I portato a vedervi invece una restrizione, una specializzazion,e, una diminuzione di questa idea e 1.a èausa della sua diffusione troppo lenta che noi tutti deplo- . r1a1no. Mi. spiègo. Quando il sentimento socialista f eoe respingere il Proudhonismo che, specie per i Proudhoniàni· dopo la morte <li Pro·udhon (gen·naio 1865) era diventato un sistema a:noddno ,di 1nutuo scambio, ci si basav,a su due concezioni ampie e fon•dam,entali: il carattere sociale degli esseri urµani e l'abolizione dell'oppressione e dello sfruttamento, cO'nsiderati e riconosciuti inseiparabili. Si era quindi contemporan,eamente contro lo Stato e contro il ca1pitalismo; si sostituiva allo Stato la Federazione liber.a ed al salariato il lavoro ,associato che garantirebbe ad ognuno il Prodotto integrale del Proprio lavoro. Ecco tutto; ciò bastò per Bakunh1 e i Giurassiani, per gli Spagnuoli dal 1868 al 1886 all'incirca, per gl'itali.ani sjno al 1876, ecc. Nessuno allora s'occupò di determinare nei particolari ciò che volesse dire il pro,dotto integrale del lavoro; si sapeva che si trattava del prodotto non falcidiato dal caipitalista e .dallo Stato e tanto bastava. A chi :avesse chiesto dei particolari si sarebbe risposto che non Si sapeva e che sar,ebbe toccato al gruppo, .all'associazione futuri di trovare mezzi pratici ed equi. Insomma, fu quella la . ' . minor preoccupazione. Una tale c·onceziione .poteva riunire larghe - masse ,ed_ effettivam-ente allor,a questa i~•ea collettivista rivoluzionaria fu sola di·nanzi agli operai di molti paesi ,dove i ,pochi Proudhoniavl, BJanquÌsti e 'Marxisti, 1 Fourieristi cd altri contavanò ben pooo. Là grande cor- . rente fu dunque allora anarchico-collettivista, posizione magnifica' che quella manifestazione {}Uasi spontanea del federalismo e dell'antistatismo che· fu la· ·Comune di Parigi, non fece che mettere ancora più iti rilievo. L'operario · si univa a coloro che lottava-no per k( solidarietà ,e per l'assenza d'op- ► ,pressione e di parassitismo; l'operaio cornpren deva ciò, ma temo che com'f)·rese· molto meno, sempre meno, quando una soluzione 'Biblioteca·Gino Bianco speciale fu elaborata ed GUS\Picata a p.artire dal 1876 ·e special1nente dal 1879-80. Vorrei citare ciò .che ha scritto J arnes (;uillau nie, il rappresentante più consapevole e tr~ i più intelligenti del collettivis1no della Intérn.azionale, nelle su.e Idèes si1,r l) organisation sociale (Chaux-de-Fonds, 1876, :agosto), o'puscolo scritto -dà:pprim.a ·nell'ottobre 1874. dietro richi,esta dì Ca fiero e circolante, a quanto pare, in una traduzione man,oscritta fatta da 1 Cafìero, un testo primitivo che sinora sem~ 6ra ,perduto. Egli sc1;ive dunque nel testo riveduto nel 1876 (pp. 16-17): « ... I pro~otti del lavoro ap,partengono alla co1nunità, ed ogni associato ricev,e da essa, sia in natura (viveri, indumenti, ecc.)., sia in moneta di scambio la rin1unerazione del lavoro da lui compiuto. Tn alcun.e .associazioni, que .. sta rin1unerazion,c sa'rà proporzionata alla durata del lavoro; in altre, sarà in ragi1one tanto della durata del lavoro quanto della natura ~ delle .funzionj adempiute, :altri sistemi anco"' ra potranno esser tentati e praticati ». « Questo problen1a della ripartizione diventa del tutto secoridario, quando sia stato risolto quello della proprietà e non esista·no più capitalisti che facciano una prelevazione sul lavoro delle m.assc. Tuttavi,a pensia1no che il principio a cui si debba cercare di accostarsi quanto più è possibile sia ,questo: JJa ognuno se,condo le sue forze, a,d ognuno secon•do i . suoi bi~ogni. Un.a v,olta che, .per merito dei •sistemi meccanici e dei progressi della scienza industriale ed agricola, la produzione sarà aun1entata tanto da superare di molto i bisognj della società - e questo risultato sarà ottenuto ·nelLo spazio di pochi .anni dopo la Rivoluzione - un.a volta che si sarà arrivati a t,al. punto, diceva1no, non si m1sur-erà ,più con n1ano scrupolosa la parte spettante ad ogni lavoratore : ,ognuno potrà attingere all'abbondante riserva sociale, secondo tutta l'estensione dei suoi bisogni, senza timore d'esaurirLa 111ai; e il sentim·ento morale che· si sarà sviluppato nei lavoratori liberi ed -eguali, preverrà l'abuso e 1.o spreco. Frattanto, sta ad ogni comunità di determinare da sè durante . ' n periodo di transizione, il metodo eh '·essa ritiene più conveniente per ripartire il prodotto del lavoro tra i suoi associati... n. .Io chieggo : queste osservazioni non otfron.o uno sche,na aniPio e pratico che avrebbe 1 potuto esser sufficiente per tutti? Guillaune ·desidera il- co·mu11isn10 libero, la « presa nel mucchio >>, n1a ha il buon senso di _çapire che . "essa prcsuppoùe l'abbondanza e sa che 1'ab-

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