Pensiero e Volontà - anno III - n. 13 - 16 agosto 1926

, ' PEN~IERO E VOLONTA' 311 -----·-·----·---··---·------- . . triottismo non 1 può trovar~ tiessun ter~eno tria gli operai' coscienti de~la loro condizione di classe sfruttata ed oppressa in un paese nel quale mancano le più elem-entari possibilità giuridiche per la l,otta éli classe, nel quale la guerra è utilizzata dal governo a distruggere gli ultimi avanzi delle conquiste ancora tan:-- to piccole, per le quali il proletariato ha fatto i più grandi sacrifizii. • Una parte considerevole dei socialisti rus&i, · di diverse frazioni ed indirizzi, si è manifestata sin dal principio decisamente ccnt.raria al- . la leggenda della emancipazione. ìVlentre essi divengono nella valutazione della tattica adoperata in questa guerra dalla democrazia Sùciale della Gern1ania, della Francia, ecc. sono invece concordi nel ritenere che la democrazia sociale non 1 può prescrivere ·scopo veruno ed una guerra alla quale essa non .parteci,pa: il diritto di disporre del potere militare del paese e la direzione della guerra sono nelle mani dei governi. L'emancipazione dei popoli della Russia e ,d-ella Ger,mania è loro infimo ,affare, che (essi eseguiranno con· forze proprie, senza J'ai1.1to estraneo dì «liberatori>> non invocati. KOSSOWSKY. · ,(Die neue Zeit, Berlino -- 12 febbraio 1915) P. J. Proudhon (Oontin1tazio11te. Vedi nume1•1: prf'cedent,i). Nella prigione aveva sposata la figlia di un detenuto politico co~dannato ·pe1~la causa opposta della legitti111ità. Non poteva,no darsi nozze più felici sotto l'aspetto ·,dell'affezione; nè più ·meste sotto quelle della fortuna; due disg-razie si davano la mano.; Madama Proudhon doveva sopportare due persecuzioni contrarie ed essere sempre rattristata da qualsiasi parte s'pirassero gli uragani della politica. La povertà .di Piegard superava forse queìla di Proudhon,- e la maldicenza giunta al colmo accusava il tribuno di essersi arricchito con una cospicua dote, e co1ne al solito la carjcatùra repubblicana versava il ridicolo a piene mani su la sua immaginaria cupidità. A~cadde che un giorno egli ·prestò la sua. penna al suocerò per ·chiedere un soccorso al conte di Cham- . bord,; ben inteso, egli si limitava, a mettere la Petizione in stile leggibile èd a scrivere qu~nto venivagli dettato ne_ll'iutiinità dell'asilo domesti~. Ma una visit~ dopiicÙiare pre~ Piegard fecè scoprire la, minuta; 1'1tèume inquisitorio del ghril~ce · fece ricon'oscere i caratteri - e- Gin•o Bi ne --------------- -- ~el pubblicista, la sguaiatà furfanteria della magistratura fece pubblicare lo scritto coi nomi, i giornali diedero Jibera carriera alle· più sciocche insinuazioni, e la coalizione pi ll divulgata che incipiente tra la democrazia bo. , napartista e quella del socialismo venne sconvolta e ~bbandonata a chi la voleva, a confusione di quanti volevano approfittarne. Si indovina lo sconcerto degli illibati e come ac_ cusassero Proudhon, e· fu· questo un momento decisivo della sua vita ; poi eh è accolse sile11ziosamente ogni rimbrotto, lasciò liberis,sima la parola a tutte le mediocrità 8:immesse nella sua intimità, poi alzò le spalle ruvidamente e con disperata energia concentrò ogni suo sfor_- zo sul ·suo libro col titolo : « La giustizia neL la Chiesa e nella Rivoluzione >>, che scrisse co- , me se fosse solo nel H1uudo. Niuno pt-iò dire come _l'elaborasse ~ era il suo giornale, la sua ì·ivista, il suo trattato, il libello dei libelli; teorie, invettive, satire, racconti, anneddoti, discussioni finanziarie, letterarie,· tutto vi mise, vi stillò tutti i filtri dello stile, lo oonfidò ai fratelli Garnier · suoi fidi editori, e infine lo pubblicò d'un tratto in quattro volumi come la sua solenne protesta. Egli vi prendeva per punto di partenza la sua biografia che M. Mirecourt aveva messo con altre vite di uomini empi o s,candalosi o riputati tali onde additarli ai credenti in guisa che dovessero fuggir li, ed essendo la pia pubblicazione patrocinata dal Cardinale arcivescovo di Besancon, senatore. dell'Impero, a lui di:r:esse tutto il lar voro, a lui dedicò ognuno dei dodici libri che lo compongono, con lui volle tutto discutere per dirgli: vedete qual'è la vostra giustizia! Cantate il Te De'lbm al Colpo di Stato, ringraziate Dio di tutte le iniquità colle quali le Corti, i Parlamenti, gli eserciti, i capita-- listi sohiacciano i popoli : · continuate ad esaltare la religione; non un'invenzione, non una scoperta,. non un progresso dello -sp,irito uman0 che voi non siate obbligato di comba,ttere per salvare la Chiesa. Non :v'ha delitto che non abbiate santificato per difenderla, non bassezza, a cui non discendiate per esaJtarla, vi maledic0 a nome dell'umanità; ~d estende la maledizione agli scrit.t0ri, ai romanz.ieri, ai letteratL ai giornalisti tutti complici ;de~.. l'orgia imperiale. In due giorni il libro fu venduto a 2000 copie, il terzo giorno venne i] sequestro, quindi il processo e la condanna a quattro anni senzà risparmia.re l'editore. I soli suoi amici assistevano al processo·; non un puritano, non un pa,tri-Ott,a vi ca.pitò, quasi fosse cosa indif°ferent·e; il fulmine cadeva cosl •

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