Pensiero e Volontà - anno III - n. 13 - 16 agosto 1926

v~chi a cui <levi la vita, puoi amarlo di tutto il t~o 'amore' 1pèr la 'framma che ·accese'' riel buio·· te- .ri~bt'oso ·aeUe' anime se~e, p~r 'le. armi, il corag.:. gio; )'auda~ia I di ~~i cinse il' tuo di°ri'tro, le tue sperànze ed' 0armo le tue braccia. 'dispregiate; per ' ., • • t • ' • la' fede ·che tenne a. l 1e tue sorti ed al· tuo desl.1110 civile, anche sotto l'imperversare dell-a. persecuzione e la ferocia dei supplizii; per il fiele di -cui si · abbeveYÒ, r ,per le: misei:ie. che soffei-s~ ,per· P·abbandono amaro -in. ouj si .è spento obH~to. e solo .. .· ·Sarà 11uo;vo.soltanto il oulrto che t1J dar,a:.i 3:lla abnegazione ed .. all'ei,oi~mo di• cui Michele ~aku-n~n ' -, .jl. quale ha 1 pro9.igato alla. tua. rede~- ; ' Frammento ~o letto il lungo studio « La garçonne e la ma- · dre » che Camillo Berneri ha pubblicato a puntate in Fede! ed ho letto l'articolo . « La donna operaia » apparso nel numero 10 di Pensiero e Volontà. Da tali letture ho avuto l'in1pressiont:} che il nostro giovane compagno, in m·ateria di problemi femminili, professa delle idee che, se, pur sono rispettabili, non possono essere condivise da chi, nella trattazione di tali argomenti, parte d~ premesse schiettamente libertarie. L'·amico Berneri deve permettermi un appunto: io penso che egli non abbia l'esatta percezione di ciò che è realmente il problema sociale della do~na i1 quale., innanzi tutto, non è un problema a sè da risolversi in « separata sede », ma un ·prob°Jema chè' si ~onfonde ·e si agita nélla questione sociale genèra1ie, e che di conseguenza. verrà ri- ~ltJ colla qù.estioné. sociale stessa. E nemmeno - a~che ciò è importante - è un p~oblem·~ di ino- . · 'ralità sessuale. E' · piuttosto un problema di economia; .pérchè, I purtroppo, la reaJtà .economica è 'ia ·più grande r~altà delia vita. . ·,Se volessi ana T.izzare le idee che il Berneri ha esposto · negii scritti suaccennati, non· ~i sarebbe difficile dimostrare che esse sono di origine pura- ~-~~te culturale, sono· cioè nate da letture diligenti, e non da1l'esperi~nza della vita vissuta. Io posso riconoscere il valore deUai 'coltura del ·Bèrr neri ma mi permetto di credere che il voler ba,.. ' . sare la propria ~speri~nza sociale unicamente sul ..fattore coltura, sia grave errore. La coltura e ··un'ottima :còsa ·in quanto può or.ienta<re il cammino che conduce alla scoperta ·d~lm realtà soeiale, • 1n Bian o • I zi9ne _ifremiti della mente, i p~lpiti d~l ouore, _Ja. v1ta' ~ùbei·ante,' tutto 1 .iè s'~so _. rimadie il s:~- boì'~' piti' liùminoso :,,'"apprbfonaira{ il' suo pensiero fi~o a farne <!a:rne dellà: tua carne, ne dissemfn~~ r~ · t'è faville pei, tùgÙrii d~i vinti, ne co'ntinuè:: r~i Ì1 ap'ostolato generoso·, il 'compito rinhovaìoré ti1 n<!hè' del vecchio~ mond~ non .rìmangai pietra, , I • ' • • • I • I fin chè ti bastino la lena e la vita. Ed 'a·-· Michele Bakunin avrai . re.~o il·. solo om~igio che si~ degno de.I.la.sua nìeinoria e dè1la • • I l ' f , ': _, tuai riconoscenza. •·.·.LUIGI GALLEANÌ. , - . . .. 1 Da cc Il Risveglio '>>. , I . . . ! ' •\ , .. . .. • I • ◄ •• \ •·. .. .-, f • I , •• • . .. . , .. f • ai \ • : f I d_i · pol.em·ica · I ; 1na può diventare zavorra .quando si crede di trovare in essa. "ta realtà stes~a.. P~r con00rcere ciò 1 ,; • , I che è realmente la vita. non ba.sta studiarla at- .trj:l,verso i lihri, ma· si deve sopratutto vi~erla colle sue 8offerenze ~ colle su~ gioie. . : . E: superfluo confutare .le .idee deh Berneri n~i dettag\li, basta co11futarle n~ll'insieme. ~gli, __ i,n so.stanza, esalta, la donna massaia e dispregi~ .la ~mancipata :. un dispregio éhe oggi è .abb~t~n~a comune percb~ .. - ognuno .lQ sa. __ vivram~ ,,ip te-mpi di costumi - aus:te~·i e pe.rchè è abitu<;lfo~e quasi generale confondere la doµna eman,cipata colla, liheir.tina. La base del:Pedificio femminista ideato .dal Berneri. è formato. q.alla· moralità s~- suale -= una morrolità -0he è.. s;t;rettaµle.nte legata. a ~rti prinQipii schiettamente ;borg.heei. Di ,CQ~!3~-- guenza· il desti110 della donna _ sempre eeo,nqo il Berne:ri - deve, es.sere chi uso fra la cuUa,, ~ Je pentolé. l\Iass•aia, pei:chè la ~onna, che non è D?-~- . sa ia: 'rion può_ essere ,altro --che'cert,igiana; massaia, •per ehè attraverso le ·indagip.i del filosofo Tale e della sedttrice .TaFaJtra si è ~coperto - le sta~i ~ stiche sono sintomatiche - che .gr&n parte. delba corruzione della ·società ·attuale ha· origine ~egli 'uf:fìoi e n.élle. fabbriche dove lavor~no le do.no,~.,: ·· Io mi .permetto .di s.orridere su. tali argo;ment~, ;e -SOJ'rido ~rch~ },a vi~a -.-· la vera vita ohe si vive ogni giorno - non la osservo• unicament-e. attraver.so i -fiori o le J elastiche· statistich~" ma la studio~ so- • I · JH'atutto, s~lla realtà. E se l'amico Bern~ri, ·con seriéta inaudita, afferma di aver, let.to. in .un .li~ro ·dl Ellen Fray ·ohe ·in· una sola fabbrica svedes& ben otta.nta operaie era~o iscritt~ nei libri della . . . \ . - ,

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