Pensiero e Volontà - anno III - n. 13 - 16 agosto 1926

298 PENSIERO E VÒL◊NTA~ ' ' E' uno dei rari apostati "enerosi eh~ netl'oJimpo dei semidei, a cui le origini ari~to~rati9h~ l~ avevano innalzati, hann~ misurato la v~ragin~ s_paventosa,- nella quale il regime feudale, super: stite a tutte le rivoluzioni, travolge j11:diffe~·en~~ mente chi comanda e chi obbedisce chi ·gode.~ chi • I • geme, chi · sciupa e chi stenta., inchiodandQ qu;elli e questi · tra ~' orf?;ia e ·1a fame aila c~oce • • • J I della· stessa abbiezione; ed h~nno · avuto la temo1·aria auda.eia di insorgere contro la loro" cast~, .. , la loro ch1sse, tutto il loro mondo, di gridarne · fa vergogna, di concepirne, di volerne, ~i prepararne l,ai distruzione. E' nato dal grembo d'una Mouravieff, Michele Bakunin, sul cepp~ di . quanto ·aveva la ll,u.;sÙ\ . degli czar ,e del Santo Sinodo di pìù reazionario, .e -dai Moura.vieff era s~ato, fanciullo quasi, indirizzato a continuare le tradizioni aristocratiche ' della famiglia: a diciott'anni uffìcirule di artiglieria era 1n Lutuanìa dove il suo :reggimento doveva soffoèare nel sangue le ultime fa ville della 'insurrezione pola,~~a. La schiavitù gli era apparsa l'ubtimo strazio delFa carne e dell'anima. NeJ suo villagio ·di Priumachino tra i servi, docili· anche sotto il giogo, rassegnati anche sotto la naga,ika, aveva trascorso 1-a fanciulle21za gioconda. Non volle servire alla iirannfde ;, sentì ..dal cuore esubei:ante montar al volto la fiamma dell'onta, montare irrefreµ•abìli a le labbrà lo sdegno e. la bestemmia: gittò spada e pennacchi, irrise alle lusinghe dell'avvenire fastoso d'ozii et d'onori tr- ' removibile nef proposito di tornare al suo villaggi o e rifarvi la sua educazione. , Quando sei anni dopo - sed anni di studi severi dedicati quasi esclusivamente alle discipline filosofiche' con preferenoo sintomatiche pei filo- ··sofi del XVIII seco1'o - tornò a, Mosca a frequentare i corsi di quell'Università, egli ·era .tut- . t'altro. Intravedeva la sua ·meta,~ ne cercava Jl cammino, aveva forse, sparuto ied indefinito ancora, ~n viatico suo di conoscenza, di esperienza, di pensierì e di fede. Condillac e K•a.nt Fitche ed ' Hegel, non gfi bastavano più. Il pellegrinaggio intellettuale per gli atenei di Mosca, di Pietr )- burgo, di Berlino, di Zurigo più tardi; i c-0ntat+,i ohe aveva avuto eon Herren, con Turghenieff, con Wa.gner; l'ambiente politico defla vecchia Europa in fermento, mentre gli rivelano per una parte l'insufficienza deHie aspirazioni e delle battaglie nazionaliste anch~ ·considerate oome mezzo di ..-rnsfonnia~zione sociale} per cui aveva perduto fede nell~ leggi e nelTe oostituzi oni persuaso chie1 « la. Migliore delle costituzioni non l'appagherebbe » essendo oJtro il nostro bisogno ed il n.ostro ideale: tempeste e vita, un nu,ovo mondo senza leggi e perciò libero, - da11'altra parte gli davano la. Biblioteca Gino Bianco- • ----------- '• , l , • , .' • ·, f p1'.ec~sa visione _dei m~zzj a c·ui ,l'ideale avrebbe t ♦ • J ♦ • • O •· I- • I chiiesto i suoi trion.fi: lasciateci . confidare nella - • ' "' , I t • .. " • • • • tor,za, eterna, che distrugge ed an11,ient(l) perchè .c~sì s.olta_n~o edific(J) e. creçi. Desiderar.e la I distru- ,zi~ne .. s-ig7:ifica. desiderare la . creazi_o.n.e, la vita. . , . ' . . ' I • i !. 'I * * * · A.ll''opera di distruzione e di ·crea·zione non •CO~ nosoev1a barriere, non in sè -.che -non sapeva · contenerla nella critica ·corrosiva, · e. sentiva doverla integrare nell'azione no11 negli altri che .non · S~- "j;>evaniè voleva. •abband0na.ti a.cl un nemico il quaJe è dovunque lo stesso a dispetto dei diversi sim- - ·boli,· del di verso colore delle band.iieir3. · · Ciment.a la reazione colla stessa audacia in ·Germ·ania che gli~ intima il bando1, in A.u.stria che - . .. , . 1~ manda aHe fo~he due·: volte _e, commutatagli la. ·pena capitale in quella dei lavori forzati a perpètuità, lo consegna aUa Russia. che lo reliega in Siberia; si ribella alla chiesa ed ai dogmi della chiesa marxista come. di quella mazziniana; incsorge armato dovunque si schiuda una speranza a1la. rivoluzione, e si batte ·a Praga comie1 a Dresda, a Bologna. come a Lione. Ed i dodici anni di carcere e di relegazione _ la; carceré è quella terribile di Pietro e Paolo o di Schlusselburg, la relegazione è quella estrema di Irkutsk o di Tomsk _ non fiaccano la sua energia meravigliosa così come la perfidia vetlenosa dei sinedrii maramaldi del socialismo consacrato non ne scoraggiano la tenacia operosa. Si salva da que1le con una fuga f•antastica. attraverso H Giappone ed il -continente americano; contro questa reagisce tuffandosi anima e corpo a ri- .~~gliare iI proletariato sonnolento od ignavo per tutti i feudi del. vecchio continente, ,in Inghilterra ed i~ Isvezi~, in Francia, nol Belgio, _i~ J:spagna, in. Isviz,?Jera, in Italia, in un apostolato quotidiano, in tren.t'•anni d'apostolato e di agitazione che non conospono tregua o sfiduciai che non ) I • conoscono rischi .o peri~oli, e ces~an.o soltanto sotto il freddo a,rtiglio diella morte nel luglio del 1876 quando la morte giung-e inutile e tarda qu~ndo . ' al sole, ai venti dell'aurora da.I suo genio ·auspicata, propiziata . d3:lla sua abnegazione eroica, ,ondeggia:no le mes~i gaglia,rde e C(?nserti dallo stesso ideale., marciano, forrp.idabile, irrooistibile falange, i proletarii d'9gni patri.a vers,o l'annun- _zjata liberazione .. J * * * Puoi guai:rdarne anche tu, rispettos~ e riconoecente,• l'atletica fig~a erta all'qrizzonte su le . sogli~ dell'avvenire.. . . . Puoi fargli nel tuo cuore il posto che serbi ai

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