Pensiero e Volontà - anno III - n. 12 - 1 agosto 1926

J 286 PENSIERO E VOLONTA' .,,. I Libri , -Grus~PPE llAZZINI: Scritti Editi ed Inediti - Volumi 41, 42, 43, e 44. - Edizione Nazionale. Cooperativa Tipografico. - Editrice Paolo Galeati, Imola. 1925-192.6 - L. 8 al ·volume. Due di questi• volumi son di politica, due dell'epistolario. I due volumi, che appartengono alla parte politica, il 41 ed il 43, contengono per tre quarti tutte le cose riguardanti la Repubblica Romana del 1849 e cioè i discorsi e indirizzi di G. M. come rappresentante del popolo, e gli atti ufficiali del Triunvirato di quella Repubblica, da una circolare ai Presidi del 29 marzo di quell'anno al f31moso Proclama ai Romani, subito dopo l'invasione francese, del 5 luglio, in cui il M. li esorta va a non disperare delle sorti della pa_ tria. A tal proposito, in. uno scritto sulla « Re- }Jubblica Ro1nana del 1849 », nella « Università Libera » di Milano, io ebbi a .meravigliarmi che questi « Atti » non fossero inseriti nel precedente vol. 39, « prima» della ripubblicazione, che in quel volume veniva fatta, dì scritti posteriori alla fine della Repubblica. Nell'edizione, Daelli, ~el 1864, vol. VI, gli «Atti;1> erano stati inseriti dal Mazzini stesso, secondo l'ordine cronologico, fra gli scritti an. teriori al 1narzo e quelli posteriori al luglio 18t19. Ma la. lieve posposizione è compensata dal fatt.o, che mentre nella edizione Daelli v'eran 3010 alcuni degli Atti, appena un 57 pagine, qui essi vi sono contenuti al completo ed occupano più di un volum~ e mezzo. Notevole, fra essi, tutta la corrispondenza tra Mazzini e Ferdinando Lesseps inviato dalla Repubbli .. ca Francese a Roma a tenere a bada il go_ -verno rivoluzionario, mentre si pteparava a Parigi la spedizione a Civitavecchia e l'inva- ~ione dello ·Stato Ron1ano. Gli altri due volumi di epistolario vanno dal 4 novembre · 1849 al 20 novembre 1850, e sono molto interessanti, poichè vi si segue passo passo Mazzini nel suo paziente lavoro di ricost.ruzione, sia per la propaganda all' estero che per · la cospirazione all'interno, che di lì a ·poco doveva sboccare in noti tentativi insurezionali ed in più noti e celebrati martirii. Biblioteca 'Gino Bianco TULLIO MuRRI: Dopo la Morte. - Roman• zo - Edit. Modernissima, Milano 1925. - L. 8. Del Murri ci aveva vivamente commosso quel suo romanzo « Galera », più che romanzo libro di forte battaglia umana e di alta pietà, in difesa della martoriata gente .che popola le· carceri ; e ne conoscevamo le idee sul grave problema della penalità attraverso la lettura del volumetto « Le Carceri e le leggi penali », oome vedemmo affrontata la tremenda questione degli errori giudiziari in « Una pagina di f ollìa e di lacrime ». · . Un altro romanzo di carattere psicologico abbiamo letto dello stesso autore, « Anna Korrova »· ~~nteressante come raccontò passionale, ma d~l quale la protagonista, un'anarchica russa, ci persuase poco col suo anarchismo piuttosto s·travagante. Quest'ultimo romanzo, invece, ~ « Dopo la Morte » - ci è piaciuto ► in modo più completo. In esso abbiamo ritrovato un po' dell'accento umano di « Galera » ; e la tragedia tutta interiore dell'uomo lioerato dal carcere, che pur non essendo povero fatica a rifarsi una vita che meriti questo nome che non sia cioè la facile vita egoistica , dello spensierato, vi è descritta con tale vivezza e commuove così profondamente, quasi ...._oomequella del prigioniero. Quando diciamo che questo è un « libro che fa pensate», ripetiamo purtroppo una frase usata ed abusata ; eppure non ne sappiam9 trovare altra. Più d'un arduo problema, leggend~lo, si presenta alla mente del lettore ; e qualcuno, più che problema potrebbè dirsi enigma. La vanità, la falsità anzi, di ciò che in linguaggio giuri dico si chiama « la cosa giudicata », viene appena accennata, fatt~ in_ tuire ; ma il lettore ne resta scosso. Quante volte il pubblico si acqueta sopra una soluzione qualsiasi di una tragedia, e l'opinione così formatasi "resta come una pietra sepolcrale sopra una sventura ~ e chi n'è vittima, magari innocente, ne soffre tutte le. conseguenze,, e quando potrebbe tentare di rialzarsi deve constatare con tristezza che non ne ' vale la pena! Di questa tristezza è soffuso tutto il romanzo ; ed anche la fine del racconto, che si potrebbe dir lieta poichè vi si promette un matrimonio, è anch'essa, e per le circostanze e per l'ambiente, malinconica e quasf beffarda. Poichè qui non facciamo della letteratura, non pretendiamo dare dei giudizi dal punto di vista letterario. L'impressione che se ne

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