Pensiero e Volontà - anno III - n. 12 - 1 agosto 1926

... PENSIERO E VOLONT ..~· 285 sce in nulla il nostro rispetto per la sua memoria ed anche l' a1n1n1razione per il suo nobile carattere di uomo. Ed a farci comprendere tale carattere può giovare l'articolo, che qui riassumiamo, su A1nendola filosofo, il quale ci 1.llteressa assai di più dell' Amendola politico. Solo, all'autore vorre1nmo domandare se la filosofia dj Amendola, o almeno quelle correnti di pensiero così dette pragmatiste che Amendola incoraggiò prima di darsi alla politica, non entrino per qualche cosa nello squilibr 10 intellettuale e spirituale che tanta crisi e tanto vuoto ha determinato nei periodi di tempo su"!- cessi vi. 1vla questa. è altra questione ... La parte presa da Giovanni Amendola nella filosofia italiana del Novecento è strettan1en Le ~annessa col periodo formativo della coltu · a italiana dal 1903 al 1913. L' Amendola si laureò in filosofia nel 1904 e acquisì la libera docenza in filosofia teoretica presso la R. Università di Pisa nel 1912; pubblicò una serie di studi di carattere tecnico (Filosol,;a e vsicolooia nello stitdio dell'io/ La categori·a,-) e acute rassegne criticlie sulla, filosofia italiana nella Revue de lffétavhys·iqu-e et Jfo1·ale. Collaborò attivamente al Leonardo., alla Voce, al Ri11no'l)aniento, .e a varie riviste filosofiche, mantenendo sempre uri. atteggian1ento personale, che si era ,;ominciato a definire nell'opera sulla Volontà ~ 1,l Bene (1909) con caratteri propri. Nel 1911 diresse, in collaborazione col Papini e 1n _gran parte 001npose egli stesso, una rivista sua, L' .Anima, dedicata essenziahnente a prohle1ni di carattere etico e religioso. Come storico della. filosofia. si occupò con molta serietà e perizia dei pensatori inglesi e ìrancesi della corrente psicologica e associazionistica, da Berkeley di cui tradusse la Teoria della Visione tpubblicata sol dopo la guerra) a illaine de JJ1:ran, di cui espose nitidamente in un bel volume le dottrine. N è 1na-ncava di una, :forte e maschia veua di letterato e di critico di cui ~1 trovano i segni più cospicui nel volume di f.)rose raccolte col titolo Etica e b1-·ografia (1914) e negli studi dedicati a Leonardo e a 1\!Iichelan. gelo, di cui commentò le poesie. L'esercizio del giornalismo e della politica, militante sospese poi rnaterialmente questa sua serena e ra,ffi tH.Lta attivita,. Per capire la posizione di An1endola, secon- <lo l' A., bisogna ricordare che un merito non indifferente del risveglio filosofico dei prin11 ~1inni del '900 si deve al movimento pragmatistico, al cui' sviluppo l' Amendola contribuì po~ tentemente. L' Amendola, fino dai suoi primi saggi, criticava con limpido acume la concezione inteilettualistica della vita, :che vuol chiudere l'attività dello spirito negli schemi b1 redeterminati di esangui categorie. Il filosofo r.ercava di riconquistare, attraverso la dissolu, E1one di questi schemi, la intima e concreta realtà dell'individuo, nella quale si radica la per8ona umana, in tutta la sua dignità e in tutto il suo valore: una realtà di squisita finezza, di delicatissima costituzione : la vera ' realtà, lo spirito. ln questo punto di vista di A.1nendola già affiorava una delle esigenze piu profonde della filosofia contemporanea,. Amendola, sviluppando il suo pragmatismo tl'ovò il centro organizzatore de]la vita nella volontà: la quale fa convergei-e insieme le multiple forze della vita; essa trasJorma il vago indeciso pulsare della coscienza· in ritmo creatoJ'e, essa è la generatrice della dignità umanU, e dei valori spirituali, il vero « io ,,. Perchè io sono in quanto voglio; e si deve int.endc.t'e questo « voglio » nel senso p1u cor 1 - creto ed effettivo dell<1. volontà vivente e operantP. net mondo. 8econdC' l' A. il valore etico di questa filosnfia ~ incalcolabile. La massima in ~uj P.SSJ; viene a concretarei - la volontà è il bene - rapprcsenLa veramente l'acme dello spirito mo- . derno, della sua opposizione all'antico, della rivoluzione tante volte già iniziata. L'opera prìr1<:i pale di Amen dola in cui quella rnas8ima <' vivacemente svolta, rapp,resenta veramente la chiav.e di volta della sua filosofia e della sua politica. Concepire la volontà come il bene, unico bene essenziale e positivo, significa infatti considerare le conseguenze, le ~i rcostanze, le opport~nità, le utilità come eletnenti affatto trascurabili e secondari di fronte fl.lle esigenze della dignità personale, dell'azione morale. Male è non agire; male è cedere, piegarsi; la personalità umana vive in quanto al afferma. lotta, resiste contro la bufera anche n. costo di spezzarsi. E' questo il nuovo stoicisn10 del mondo moderno; fu questa non solo l'idea. ma, la legge della vita di Giovninni A... n1endola. 1 CATILINA. llibrri· rrieevati LlTIS LAGARRIGUE: Hornena,je Oommeniorati ,,n a.l Dorfor Gu1.~l[Prrno Pufl1na. Santiago de Chile 1926. ERRI CO 1\tIALATESrA: En el Cofé, tra· duccion de D. A. de Santillan - Buenos Ai, .. res. 1926.

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