Pensiero e Volontà - anno III - n. 12 - 1 agosto 1926

28:2 PENSIFRO E VOLO!~TP1.' . - ---- ---- pojJolare, e cne apparve, secondo l' Angiolini, nel settembre del 1865. Notevol,e il fatto .eh~ << si spediva gratuitamente a coloro che ne facevano richiesta )). L.a st-orìa della prima Internazionale Italiana, co-81 'oscura e cosi incerta, ha oggi bisogno di cultori seri, possibìlmente controllati da occhi che videro e da uomini che operararono. Intenda, perciò, il Malatesta qual'è il suo posto in ques.t'ora c4e passa; e lo intenda prima che sia troppo tardi. Rievochi egli stesso, ovvero si metta alla direzione di una serie, ricca quanto è possibile, di biografie e di 1n0Dografie parziali. Non c'è altro da fare: così la stasi sarà benefica per lo insegnamento ai vivi che sorge dalle tombe stesse; per l'esame degli errori che portarono a sconfitte e delle condizioni in cui si verificarono parziali successi; per 1a n,ecessari~ rivoluzione di un pr,ogr.amma riallacciantesi al movin1ento ~ocialista mondiale che nel 1Yiezzogiorno si presenta con 1 peculiari caratteristiche di tendenze e di uomini vissuti ·e morti fedeli .a sè stessi, e all'idea che am.arono. ·La triade dei grandi morti è questa: Pisacane, Fanelli, 1Cafier•o. ResistP un vivo: ,Malatesta Due napoletani agli estremi, due pugliesi al centro. Ebben,e, di Pisacane conoscjamo abbastanza; di Fanelli, oggi si può dire qualche cosa di concreto; di Cafi.ero - l'uom,o che spese l'ingegno, la vita e il suo patrimonio, che voleva un milione, per la causa socia],e - bisognerebbe raccogliere gli scritti, nei quali trovansi una Vita di Bakunine, che io n,on conosco, e gli articoli su la Rivoluzione, comparsi tra il 188q-8! nella Ré'Volution Sociale di Parigi - . articoli che la stessa stampa borghese giudicò bellissirniTu tto va considerat,o con rigore scientifico . , senza bolse esaltazioni campanilistiche; ma a me sembra che uno studio del genere fra noi debha necessariamente riannodarsi alla questione meridionale : nel secolo XVI qui s·orge la congiura comunista di fra Tomaso Camp.an,ella; ·nell',età m·oa.erna, la tendenza socialista antiautoritaria qui trova uomini ed organismi disposti ad ,accog1ierla e a favor,eggiar la; italiani é stranieri, nel periodo delle lotte d'indipendenza, guardan•o al J\1ezzogiorn? ~ome alla terra da cui può sprizzare la sc1nt1lla che gran fia111ma seconda· Pisac~ne_ e Garibaldi, durante le eroiche' spediz1on1, volgono la prora al Sud· a ragione la Sicula terra ,è salutata dal poeta . Pri?na alla gloria e al lutto. Biblioteca Gin·o Bianco ---- --- Perchè? U-na storia della prima Internazionale involge questioni della più alta importanza nazionale. 11 compito è arduo davv,ero: un motivo di più, perch€ vi si consacrino uomini coraggiosi. Nè basta : scen·diamo a qualche !Particolare. Sappiamo poco - almeno io credo di sa- , per poco - delle cosl dettt! .Bande di Benevento., di cui furono duci Cafiero e Malate- · sta. N•on so chi sia stata la signora che accompagnava i co~viratori nella villetta di San Lupo. Forse la compagna del Cafiero? Nè del processo è facile trovare relazioni soddisfacenti. Nè del prete F,ortini di Letino, nè del parroco di Gallo, guadagnato improvvisamente alla rivolta espropriatrice · -ed attestanti al pQPolo la coincidenza dell'ideale d~i rivoluzionari internazionalisti con la predicazione della dottrina .di Gesù, ò troppe e chiare notizie. E chi fu l'autore della narrazione di quei fatti, resi noti con fogli volanti del li 8 giug-n-0 r 877? Da qu-esti fugaci accenni, riguardanti uno solo degli •episodi, si capisce i'enorme lavoro che ci sarebhe <;!acompiere per avere una esatta Storia dell'Internazionale Italiana. Ma tutto sta nel cominciare : -nel cominciar bene, con metodo, con ordine. Il resto viene da se. E ,poi, non l detto che ogni oosa debba farsi ex novo: sarebbe già un gran lavoro raccogli ere in un corpo unico i materiali sicuri di tutto quel meraviglioso movimento, e cucirli insieme con notizie int,egrative ed esplicative su uomini e cose. J\tii au,gnro, dunque, che Errico Malatesta si proponga al più presto sì fatto lavoro di storia anch,e se dovesse costargli un altro sacrHicio, e che intor-no a lui si raccolgano cer velli e spiriti vibranti d'entusiasmo e d'amor,e. L'Italia, la qu.ale pur dette alla causa dell'Internazionale tante robuste teIDtPre di pensatori e di agitatori, non dovrebbe invidiare alle altre nazioni, in un prossimo domani, un'opera seria. del_ genere, perchè anche qui, da italiani, questa può esser condotta e-on imparzialità di critica, ch'è pr,egio de11e buone storie, oon la ·maggiore esattezza informativa, con la più lucida visione degli uo1nini, con la ,più ,estesa e profonda conoscenza spirituale della gente nostra. So .bene che per quest'opera, come la in- . tendo io, la prhna question-e che si affaccia pa nrosa è di natura finanziaria : ma porre la quest;one -è già un gran passo, ,e può svelarci un segreto desiderio di popolo, che rappresenta qnalch,e cosa di pit'f concreto delle a-

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