Pensiero e Volontà - anno III - n. 11 - 1 luglio 1926

244 PF:NSIERO E VOLON'I'.A.' faccenda, tutta d'indole interna e contingente 1 e per quel ,che può riferirsi all'argomento cha ci interessa è assorbita dalla questione princi. pale. E', i'nsomm.a, possibile o no una organiz. zaziollP. sociale senz~ governo, senza una auto• rità coercitiva 1 N'oi anarchici crediamo di sì; ed è naturale\ t·hè altrimenti non saremmo anarchici. Dalle obiezioni, e più a·ncora dalle conclusioni gene .. riche di Merlino parrebbe ch7ei fosse d'oppo- ' . ' sto parere. l\1a se queste conclusioni m1 se1n.. brano errate, non per ciò le difficoltà e i dubbi ch'egli ci prospetta m.i sembrano meno seri e le sue osservazioni meno giuste. Per esempio, io son d'accordo con ìvferlin..., che non vi sono arm<?nie prestabilite e gli uomini non possono essere tenuti insieme, in società, dal mero caso o da una virtù sponta◄ nea. da accordi o da incontri fortuiti, da organismi effimeri o instabili. Il mutuo accordo ha da essere pattuito stabilmente, in vista degli scopi da. raggiungere e subordinatan1ente ad essi, secondo norme genera,li comunemente accettate. Organi, nor1ne e funzioni debbono essere determinati; e l'organizzazione sociale deve avere elasticità e stabilità insieme, che le- pe_rmettan di mutare col mutar dei bisogni e di perseverarè in tutto ciò che .continuerà ad essere 11 fine d'ogn.i società umana. Gli interessi particolari o jmmediati debbono armoniz ... zare con quelli generali o avvenire e, quando occorra, :çassare di fronte a questi in seconda linea T?tto ciò gli anarohici non lo negano; Bnz1 affermano che tali fini potranno essere raggiunti. n~lla realtà e non nelle sole apparenze, ~ senza che il danno ,e la spesa superino l'utile, soltanto per mezzo di una organizzar.ione li., bertaria delle società umane. :Nla una questione più importante pone il Merlino: si può eliminare completamente la forza dai rapporti umani 1 e in caso negativo co1ne contenerla, usarla, organizzarla.? Certo, se si prendon le parole nel senso pi t.\ assoluto, l'e!iminazione completa della forza implicherebbe una perfezione dell' organizzazione e degli individui addirittura irraggiung1bilfl. Pure il giungervi il più completamente possibile è semp~e lo scopo cui tende non solo l'anarchismo, n1a la stessa ci viltà umana. Rlimina 1·P, la forza, trasformarla da brutale ir, spirituale, far sì che i rapporti soci~li scati. riscano sempre più dal mutuo accordo, dalla persuasione, dal consenso volontario, - questo è l'ideale verso c-ui bisogna praticarnente BibliolecaGino Biancò andare, evitando tutto ciò che ci risospinga,. 1n senso opposto. Per questa via molto può essere eliininato dell'uso della forza nei rapporti umani, sia pure in senso relativo, sopratutto elimi·nando le cause materiali, economiche e politiche, le quali rendono necessaria o inevitabile la vi'-# lenza col porre in contrasto gli interessi degli uni con quelli degli altri, gli interessi particolari coi generali, gli immediati con i futuri. Una di queste ca.use è proi,rio l'organizza.zio. ne in potere centrale e in corpi specializzat1 della forza e della violenza, sopravalutat~ ea esagerate pel fatto stesso che sono un mo·nopolio e un privilegio, per cui si rendono effin1eri tutti i limiti che lor si vorrebbero imporre. L'uso della violenza è sempre pernicioso, - Quando non si tratti di legittima difesa o atto di liberazione, - pur se sporadico, individua .. le. ·non organizzato, partente dal basso invece chP dall'alto, ecc. In un regi1ne cli libertà esso ·costituirebbe una di quelle « esorbitanze dei singoli » di cui a ragione si preoccupa lVIerlino e contro le quali egli chiede come si reagirà. Non certo, rispondo io, con l'affidarne il compito ad un potere ehe solo abbia facoltà d'usarA la violenza, o ad un corpo speciale che faccia di tale uso un mestiere ed un'abitudine. In questo modo si cadrebhe d8, una esorbitanza in una esorbitanza maggiore, più vasta e diffusa .. con danni pii1 gravi per tutti. « Lo scopo deì potere e 1a sua ragion d' essere. dice Tolstoi, sono nella limitazione della libertà degli uomini che vorrebbero mettere i loro interessi pers-onali al di sopra degli inte_ ressi della società ; ma gli uomini che possie. · dono il potere, sia esso a.cquistato con la vjo1enza, con la eredità o con le elezioni, non sl distinguono punto dagli altri uomini. e come e$si, son portati a non subordinare i loro interessi agJ i interessi generah ; anzi son portati al contrario ». Sono portati~ cioè, ad esorbitare: e se sembra difficile a Merlino reagi fe alle P.Sorbitanze dei singoli privati, quanto p111 difficile non sarà il reagire alle esorbitanze di chi asson1mi in sè il potere sociale e la for~~n. 11er esercitar lo ! 1\t[erlino ha ragione di <lire chP « la ragion,~, j l buon s-enso, i senthuenti, l'interesse bene inteso non bastano, e non sen1pre ci assistono e consiglj ano per il bene ». Ciò dimostra che in una società, neppure l'anarchia, sarà perfett&, P vi saran sempre errori e brutture; ·ma non dimostr3i r-he tutti questi guai non ci sarebbero. ed in n1aggior copia, in una- organizzar.io-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==