Pensiero e Volontà - anno III - n. 11 - 1 luglio 1926

- • 262 PENSIERO E VOLONTA' ogni lavoratore un'esistenza umana, a nessu-. no l'agiatezza oziosa, a tutti la coltura dello spirito, e in cui il lavoro sia onoràto di fatto, non a false parole, e la giustizia sia una realtà, non una larva, e la libertà sia un bene di tutti, non un vantaggio d' aJr,uni, \,; l' eguaglianza - quanto lo consente la cecità della fortuna - sia una verità e non un'irrisione 1 Che sia davvero un sogno una società nella qualeJ davanti a ogni moltitudine di persone d'ogni condizione, JJi possa- dirè : - In questa f(,lla non c'è uno che viva del frutto delle fa ... tiche altrui, non uno che possa trarre il bene proprio dal male degli altri, non e' è un ordine di cittadini che disprezzi l'altro e lo minacci o ìo tema o ne viva separato come da un abis-- so: questa è una accolta di peri:;oue, tutte civili, strette da un patto comune, che ne fa una sola grande famiglia, non un branco dì belve in veste d'uominj, che tirano a divorarsi fra loro, non un'accozzaglia di selvaggi inverniciati di civiltà, in cuj infuriano tante cupidigie, tanti odii, tante invidie, tante scellerate passioni da disgradarne un. inferno~ . Che de~ba essere un sogno una società in cui ogni onesto, lavoratore possa dire. guardandosi intorno : - Questi sono i n1iei alleati e i miei fratelli ; io r1on tolgo nulla a 11essuno• nessuno usurpa nulla a me · questa tP:rra dove son nato è retaggio comune; tutta questa civiltà, tutta questa ricchezza non è privilegio d'alcuno, ma è n.ostra, appartj ene a loro, à me, ai loro figli, a quanti la crearono e la fecondano col pensiero, con le braccia e col sangue 1 Che una cosa così semplice, co~i giusta, così bella, debba essere un sogno 1 EDMONDO DE AMICIS. Lutti nostri Ci giunge dagli Stati Uniti la notizia di due perdite dolorose. Sono morti due ottimi compagni: DOMENI. CO FORTE e VINCENZO MAIOGLIO. Il primo dimora,;a a Chicago ed era tra i più devoti compagni dj quella c~ittà. Vittima di un accidente automobilistico è morto, alla età dj 42 anni, dopo tre giorni di straziante agnnia. Il secondo, il Maioglio, morto a 53 anni, era un nostro vec-chio co1npagno ed amico. che noi avemmo occasione di vedere tante volte primo al rischio e al sacrificio. Biblioteca Gino Bianco Vada alle fa1niglie ed agli am1c1 I' espressione del ·nostro profondo dolore. * * * SA ,roN A. Giovedì. scorso s1 e spento 1\ com.pagno carissimo PIO ROSSI, un umile un semplice un fermo convinto del nostro . ' ideale. In tutta la sua vita 1nai ha piegato un mo111ento, mai un istante ha tentennato, come n1ai ha cel'cato nascondere le sue convinzioni sotto comodi eufemisn1i, anche quando la reazione infuriava. Anzi in un processo subìto al.. l'epoca delle pers.ecuzioni crispine, 1nsors~ contro il suo difensore il quale, per ottenere l'indulgenza· dei giudici, lo prospettava loro co1ne un ingenuo illuso che 1nal com.prendeva la nortata delle sue affermazioni di anarchismo. La. sua coscenza nobile e schietta si rivoltò e, interrompendo l'oratore, riaffermò altamente la sua fede e la sua avversione all'ordinamento borghese, sdegnando i mezzucci del leguleio: Sono anarchico, disse, e lo sono per convin· zione profonda, maturata e ribadita da molti anni di riflessioni e di osservazioni. Io non vo.glio nè pietà, nè giustizia, poichè non riconosco jn voi di giudicarmi. Naturalmente ven .. ne condannato e scontata la pena inviato R domicilio coatto in quella Tremiti che i vecchi compagni ricordano per i lunghi anni di sof .. ferenzP- in essa trascorsi e pel sangue di Arg_ante Salucci che quell'arido scoglio ha bagnato. La vita di .Pio Rossi fu tutta ·un etsempio di costanza, di fede e di altruisn10 e meri.terehl>e di essere presa ad esen1pìo. Sfinito dal lavoro, pit1 che settant-enne, malato, non avendo nè famiglia, nè redditi, per quanto i con1pagni mai lo avessero abbandonato. venne accolto ·nell'Ospizio dei Poveri. ove, è deceduto dopo quasi due anni di degenza in un misero lettuceio di infern1eria, fern10 nel1à sua fede e convinto ehe nulla potrà ferrnare il destino dell'umanità. Ogn1: rolta r}u:> una, autorità estertore s'1~ncarica d'1.nivorrF l'obbedienza a esigenze che h,anno 01·ir,ine n<>ll'ordine della natura, l'obùed1·enza n tale a111torità P.~fPriore s1: .~ost/tu,i,sce t1l!'obbedie11za allP esiaenze naturali. ERBERTO SPENCER ( ((L'Evoluzione della morale»).

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