Pensiero e Volontà - anno III - n. 11 - 1 luglio 1926

PENSIERO E VOLONTA' ~01 ---------;---~-------~-~--------~~ Rivista delle Riviste LUIGI B.ERTONI: L'Anarchis1no realizza• tore. - (li Risveglio Anarchico, Ginevra, n. 694 del 12 giugno 1926) Con la serenità che gli è tutta propria, il nostro amico Bertoni risponde ad alcuni altri compagni che, all'estero, si sono inalberati per aver sentito parlare da qualcuno di noi di un «anarchismo realizzatore». Aqche chi compila questa rubrica ebbe, forse per il primo, a insistere più volte da queste colonne sulla necessità di formulare sempre più chiaramente il nostro anarchis1no « realizzabile e realizzatuTe ». Con vivo piacere, perciò, riproduciamo quasi completamente l'articolo· dal nostro confratello ginevrino, togliendone solo qualche brano esclusivamente polemico che, qui, interessa di meno. Bertoni fa una . premessa, che ci o e s1 deve badare. sopràtutto, per voler realizzare ad ogn\ costo. di non cadere in un volgare opportunismo. E B. ha perfettamente ragione; ma questo non è certo il caso nostro nè di quei compagni che a noi son pii1 vicini. Non si può fare (co'ntinua Bertoni) optffa l)rofonda ai trasformazione, senza sacrificare la realtà di oggi a quel che si crede possib1I6 -esserp la realtà di domani. Realizzazione per noi non· può significare i 1 migliore adattamento a condizioni esistenti, ·ma tenace sforzo in vista appunto di mutarle per creare maggiori possibilità. Il che non toglie che gtorn( per giorno si debba fare tHtto quanto è in no- ~t-ro potere 1-Jer diffonder.e lo spi rito e la pratica anarchica, senza contare la necessità dj forn1ctrsi una idea chiara sul dafarsi all'atto pratico .. quando gli avvenimenti lo imporranno, perchè questi acquistino un indirizzo anarchico_ A meno di riserbarci come eterna i unzione esclusiva la critica di quel che gli altrj f?.nno o non fanno, dobbiamo porci il problema della realizzazione nostra. . Proudhon ha già dimostrato che il puro idealismo conduce ai peggiori pervertimenti. L'opera feconda di vita è assai meno unpura della masturbazione ideale nelle torri d'avorio. L'idea non ha, ragione, senso e valore che daì tP.ntativi di tradurla in realtà. Il poeta francese ha detto non esseJe l' azìol16 la sorella del sogno. E che per questo 1 Atti individuali o collettivi, se raramente risultano come erano stati sognati. dobbiamo perciò rinunziare a tradurre la teoria in pratica 7 Ceribro èca Gino Bi·anco tamente, no. E del resto non c'è nessun merito e non richiede speciale fatica l' ave1~e delle grandi idee, ove non vadano unite ad un contin no sforzo di realizzazione. O' è purtroppo una vera metafisica ::tna.rch1 ca. Mi spiego, La m-etat1s1c(1 consist'e 11el pru11 dere astrazioni per realtà. Quella qualsiasi dottrina, che non si cementa al fuoco continu~1 delle applicazioni, che no'n s'inspira e mira al fatto, che non vuol essere realizzatrice fini ' rebbe per ridursi a una più o n1eno brillante astrazione del pensiero, suscettibile di ingegnose e sottili divagazioiii, di esaltazioni tanto maggiori in quanto sottratta ad ogni IimitA della realtà. L'anarchismo di Proudh&n, di Bakunine e di Kr01)otkin si preoccu p·a di rea~ lizzazioni sopratutto, senza di che l'una-1.·,~nia non avrebbe forse anoot~ conqui'->t:tt ,) dovunque il suo posto ben distinto nel rr1ovimento sociale. C'è chi s'è fatta o ha trovato fatta una costruzion~ ideale anarchica, in cui vede la perf P-zione stes~a, e non cessa dall'am1nirarla, senza comprendere che altri possano essere tormentati dalla necessità di trovare una soluzionp o un avviamento a1la soluzione di molti problemi vitali. Ma, in verità, o si crede che l'anarchia si realizzerà per provvidenza O fatalità - le due superstizioni proprie a tutti gli schiavismi - o bisogna bene prevedere dei realizzatori ana.rchici. CATILIN1\. Pens!deirEi dmonddsoDmi~is « E ~a proprio da essere un sogno quello d1 uno stato sociale fondato sull'accordo invece che S1Ullalotta per la vita; quello d'un orga- . nismo sociale, in cui la produzione e la r1- · partiziono delle ricchezze si compiano come st oompiono le funzioni d'assimilazione e di ch·- colazione in ogni organismo vivente ; quello d'una società non più divisa in un piccolo nu- , mero di vincitori, a cui sembrano riserbati tuti i beni della civiltà, tutti i godimenti che danno la bellezza, l'arte, la scienza, l'indipendenza, tutto ciò che fa ·amare la vita~ e una immensa mas~a jnorganica e .oscura di vintt. . ' . , senza sicurezza, ~0 nz ag-1, senza coltura, quar sd relegata fuori della luce e d'ella sneranza, come una forza inferiore 1 Che abbia ad essere un sogno una ~ocietà in .cui a ogni uomo sia assicnrato. il la ynro, a '

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