Pensiero e Volontà - anno III - n. 11 - 1 luglio 1926

258 PENSIERO E VOLONTA' ' te, ha visto le cose nostre assai da lontano 4_! per sentito dire; ma per ciò che riguarda la vita ùegli operai anonimi, specialmente dj quella folla senza idee chiare, senza una volontà precisa e pur così ardente e violenta ' nel doP,o-gnerra, mi pare che il Sobrero l'abbia còlta abbastanza bene. Il romanzo con1e tale non è forse così movi, mentato <.:O1nel'argornento può far pensare l\1o1to carnpo è lasciato alla riflessione, alla psicologia, al <lran1111ainti1no del protagonista. Vi sono delle figure dolci di donne, come quel la della povera n1an1ma che in1pazzisce per la perdita del :figlio in guerra. Qualche perso, naggio, si vede, è tolto dalla realtà, e a 1'ol'ino non ·dovrebbe essere difficile riconoscer lo per nome e cogno1ne. Ma questa è la parte meno in1portante del libro. II libro si chiude .con una impressione d1 tr1 .. stezza. 11 senti1nento che lo anima è buono, pieno di profonda n1nanità, e ne scaturisce una .simpatia pensosa per la classe operaia ed una implicita condanna morale dell'egoismo delle c1assi borghesi. Ma ciò che vi· predomina è un .g1,ande pessi1nis1no e :finisce con un senSo dj rassegnazione che 'noi certo non condividiamo. N·onostante, n1algrado le incertezze e qualche cosa di poco giusto che vi si trova qua e là, questo libro è un docu1nento, specialmente dal punto di vista 1,sicologico, assai interessante del peri ode, storico ~he andiarr10 vi '\)endo da sei o sette anni a questa park. Qualcuno di noi vi rivivrà, leggendolo, non senza commo- -zione, qualche istante di ehbrezza e di dolore che ha già c011osciuto. ANTONIO LABRIOLA : Saggi intorno alla concezione rna teria listica della Storia. JV0 Da un secolo all'altro. - Ricostruzione di Luigi Dal Pane. - Edit. Licinio Cappelli, Rologna, 1925. L. 13,20. Sono 1nolto noti i tre saggi sul n1aterialismo storico che Antonio Labriola pubblicò nel 1895-1902 (Loescher, R·oma): - In 11ie1noria del -n1.anifestodei Coniu.n~sti, Del Materialismo storico, e Discorrendo di socialismo e di filosofia. Il quarto saggio avrebbe -dovuto intitolarsi, secondo gli annunci fattine allora, Appu.nti poleniici. 1\1a nel 1904 il Labriola. mori senza aver potuto completare l'opera sua. Uno studioso suo discepolo, Luigi Dal Pane, ha tentata una ricostruzione di quest'ultimo saggio mancante, ripubblicando cinque o sei .capitoli che il Labriola aveva già preparati, ed utilizzando per tutto il resto degli appunti e BibliotecaGino Bianco pagine sparse lasciate da lui cd altri appunti presi alle sne lezioni all'Università -di Ron1a da un altro e.lisce.polo clel Labriola, Alceste Della Seta. Per quanto siano stati riportat1 tutti i hrani e parole di Labriola, certo il libro si deve sopratutto al Dal Pane che· ha riunjto con diligenza e pazienza i fran1n1enti, collegandoli fra loro e con1pletandoli con parole sue, 111asecondo lo spirito del JVIaestro, e ~orreùandoli di an1pie note storiche, statistiche e docun1entarie. Il Dal Pane ha lasciato ·a questo quarto saggio ricostruito il titolo che La- • briola aveva dato ai cirnque o sei capitoli che aveva già ,preparati. Gli « appunti polemici » forse sarebbe1;0 venuti poi, se la 111orte non avesse spezzata la penna in mano all'illustre autore. Il co111plesso dell'opera è interessante .assai, e la fatica del I)al Pane ha raggiunto indubbian1ente il suo obiettivo. Il libro è natural1nente assai slegato, e risente 1nolto della sua origine fra1111ne11taria. Esso non è certo da paragonarsi ad alcuno dei tre saggi precedenti, cli cui ciascuno rappresenta un con1[)lesso organico conciso e unitario. Pure così com'è, esso si presenta lo stesso e sufficiente1nente con1e 1111 tutto che si svolge attraverso un logico e ininterrotto filo conduttore. Qual è poi il valore intrinseco di quest'opera postu111a t Se g1u1rdia1no il libro dal .punto di vista storico e docunien tario il suo valore è innegabile. Vi sono in esso ricordi e osservazioni, alcune anche brevissime, che si leg-- gono con frutto sopra una ,quantità .a; 11)roblem1 ancora oggi interessantissimi, come la colonizzazione, le questioni di Tripoli e della Tunisia. la Triplice alleanza, la intesa franco-russa, la rivoluzione francese, il risorgimento italiano, il cozzo degli iruperia· lismi, le rivalità economiche, ecc. Il Dal Pane ha arricchito il testo di un materiale statistic0 "'Ons1der,evole; chè i (Poch1 ~pec-- chietti lasciati dal Labriiola sarebbero stati insufficienti e incompleti. _ lJ n pregio speciale del libro è che lo spirito jpercritico, irto di dubbi ed anche di scet6cismi, del La brio la ne risulta assai più che negH altri lavori, -dove egli con una maggiore elaborazione aveva fatto passare in seconda linea, ed anco taciute, certe sue preferenze personali, certi suoi stati d'animo aciduli e contradditori. Dal ,punto di vista teorico, invece, il libro n1i ,pare non aggiunga nulla di nuovo a ciò che Labriola aveva già detto nei saggi prece-

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