Pensiero e Volontà - anno III - n. 10 - 16 giugno 1926

224: PENSIERO E VOLONTA' oessibile solo a pochi eletti, s'ingannano s1ngo.. larmente•. « L'Arte è la gjoia di essere .se stesso, di vivere, d'appartenere ttd una comunità », af_ ferma il 1neraviglioso poet.1, delia Tet1.~a1ogia. Ed aggiunge, per spie,gare i periodi di decadenza: « Poteva forse esistere un'arte reale e .sincera l~l'ddove iessa scaturiva, · non dalla vita come eapressione d'una comunità libéra e cosciente di se tessa, ma da una vita posta. a servizio di potenze ostili al libero sviluppo deUa comunità, e eh.e per conseguenza, doveva essere trapiantata arbitrariamente da contrade straniere? cc Certan1ente n~. Eppure noi andiamo vedendÒ che l'Arte, invece di ]iberarsi dai padroni quasi convenienti com'erano la. chiesa spirituale e i principi istruiti, si vende corpo ed anin1a ad una padrona molto peggiore: l' IndU$tria ». L'idea. dell' ,,.i\.rte così a ppa.re identica a quella rlella .morale.: &Ssere anzitutto se stesso, vale a dire sviluppare e perfezionare la sua' personalità fisica ed intellettuale, ma per poter poi 1neglio viYere e appartenere alla comunità. Qu€sta idea, €sposta da noi che cerchiamo · di far penetrare nelle masse, s.enza ILai sepaxarle, le due nozioni <li libertà e di solidarietà 'potrebbe sembrare aprioristica; ma è evidente che ciò non si può dire per W agner, il quale non si proponeva alcuna propaganda: €gli afferro.ava sempllcen1ente le condizioni che sentiva più proprie al- . l'esplicè1zione del suo genio. * * * Ho tro,?ato 1' op i u ione <li ,v agner. del carattt~re ~ssenzialrr1ente popolare dell'arte, confermata in un articolo polemjco di Pela,dan, il celebre autore di numeros,e opere di estetica. 11 I(ae1nplfeu, uno svizzero direttore dei Musei Nazionali a Parigi, aveva proposto di mettere una tassa d'ingress•J al Louvre; e• ne dava rtU€sta 1agi on e: « Checchè si faccia, ]a tacolt.à di sentire perfettairLE>nte le ben~ opere, il dono di gustarle, il buon gusto, non saranno mai che il privilegio di un piccolo, d'un piccolissin10 nuJn(•ro. L' 1mportante è di arricchire il Louvre ». Pe·lada11 rispose vivacen1ente che arricchire il Lcuvre s1gnificava in realtà arricchire i mercan_ tj cl~lla via, Laffitte ed il trust ·preparato dalla <:nsa Durand-Ruel. Ma, aggiungeva, « è forse in1eressante el.e·vare ]a discussione e mostrare stA>ric·arr,ente che, al contrario del1'01piniòne dei funzionari. l'arte è destinata a tutti: Ruskin 1·esterà ;m1nortale pe-r aver osato dire che il ..B. ello appartiene al dominio sensibile. L'opera d'artP è fatta per gli ignari, gli ill<'ttera1,i, i s~1nplici e i poveri, per qllelli che non hanno Biblioeca Gino Bianco libri. Il tnedio-evo chia1nava le spulturc dei suoi .portici e le pitture de' suoi V€tri, la Bibbia del popolo. Senza erudizione, anche senza istruzio_ ne, si :ruò sentire la bellezza. Il gusto medesimo non è che un'abitudine di seJJ.sibilità che si rialt i1na dinanzi al sub]in1e, e, che soffre, s'accascia e fugge clinanzi alla hruttezza. La lingua delle forme costituisce la comunione .delle anime. La rnoltitudine dei ]avoratori che, fatalmente morrà senza aver letto Esiodo e Pindaro nè aver ' cn1npreso Dante o Goethe, può almenò sentire Fidia_ ,e Prassitele, e arr.. mirare l'inferno e il pa_ radiso dei veRtiboli e degli affreschi ,, . Eh sì, v'è un istinto non meno importante. dE•lla scienza, per l'Arte. E' per ciò che spesso ci vien fatto· di ammirare delle opere ingenue che non testimoniano :tlcuna cognizione, ma unica111ente una ·squisita sensibj}ità, ed alle quali l'ingc,nuità Joru mede~d1ì1a dona un singolare in_ · canto. * *·* [n Italia, una signora ~he aveva avuto l'idea di ricercar~ fin nelle più umili capanne i ricanll eh;; le contadine dei villaggi facevano da se stes ... se. vi scoprì dei veri tesori che .si riferivano ai f'o~tumi più conu1~ovent.1. Non solo si oostatò che quei ricami raffigura .. vn.no fiori e animali e altri ornamenti tanto S(•mp1ici qua.nto· espressivi, ma tutto uno strano ~i1nbolisn10 artistico è stato in tal modo rintrac_ e-in.tu. Di generazione in generazione le donne ave-vano conservato il cootume di mettere sulla <·ulla de] neonato, su] letto della oom.unicante, del1a fidanzata, della giovane sposa, della partoriente e infine dei lliorti, delle coperte che eSse si prestavano l'un l' altra. 1 raa te secondo le circostanze più salienti della vita. diversam~nte rica_ €: gli avvenimenti Senza dubbio v'era quivi tutta un'arte assai poco sapiente, ma quanto rornmovente! * * * Gabriel Séail1es ci ha data questa notevole spiegazione di ciò che dovrebb'essere l'arte p~ po]are.: « Se è vero che l'uomo si compiace a JJ€fl'dersi, a obliare se stesso, eh 'egli ha bisogno d'ur; u ebh1 ezza 7 e che, dal latte fe,rmentato delle giu1nen_ te scite fino al r1ostro ttlcool indust1;al€, se1npre ha cercato un oblio in veleni mièidiali, bisogna --he da besti al.e l'ebbrezza diventi umana e .spirituale <'he, invece di degradare e di abbrutire, Jascia ]ur;idi gli spiriti, valorosi i cuori e gagliardi i corpi. I gre<~i ua rravtt.nQ che al canto· I •

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