Pensiero e Volontà - anno III - n. 9 - 1 giugno 1926

PENSIERO E VOL0 1 NTA' 211 tato quel gergo filosofico accessibile solo aì mandarini della coltura, che riserva la preziosa manna della Scienza delle scienze a un piccolissimo numerò di iniziati. Paul Gille si rivolge a tutti, scrh 1e per tutti, perchè il suo scopo non è soltanto di fare opera di scienziato ma anche d'illuminare gli uo1nini, di aiutarli a di veni re migliori e più felici. Ma non bisogna prendere abbaglio. Sotto questa esposizione così lucida, agevoie e se1.,tplice v'è molta scienza e di scienza ben sicura, attinta alle migliori fonti. Non altrimenti gli scrittori filosofici e scientifici del secolo XVIII si sforzavano di dissimulare con grazia, agli occhi del lettore, questa armatura tecnica che i loro emuli dei giorni nostri si compiacciono invece di mette largamente in mostra col compiacimento più va-nitoso. * * * Voglio tentare, benohè ciò non rientri del tutto nella mia competenza, di dare un rapido cenno sullo studio di P aul Gille. Nella introduzione egli se la prende vivacen1ente col «Sofisma anti-idealista di Marx» che denuncia come un n1iraggio dannoso. Il .fenomeno economico che secondo 1VIarx, è il fattore determinante e sfugge alla volontà umana, non è invece soltanto n1ateriale. L'uomo non è un essere passivo, bensì è doL<:,t,1di iniziati va. ed il fattore psichico interviene in ogni azione non meno del fattore ec(): iOllll e-o. Questo, certo. esercita una grande influenza Rulla volizione umana, ma non è faf al fJ che gli ubbidisca ciecamente. Il dete1~minismo non è fatalismo. La forza motrice dei nostri atti è in noi stessi. Ora la . ' legge profonda della nostra vita, più imperiosa a,nche del bisogno di mangiare e di riprodursi. è la, ricerca del Giusto. Questo istinto, rivelato dalla coscienza, è il germe della dignità umana e dimostra che l' amo:ralismo economico di Marx è una funesta aber}·azìone. * * * L'operai del Gille si divide in tre parti: _. Il problen1a della libertà - Anarchia o An-archia - L'integrazione umana. Nella prima l'autore analizza con gran precisione il problema - ca pi tale - della. libertà. Lo sbarazza di tutta la fraseologia metafisica, con cui è stato per tanto tempo oscurato; e quindi dimostra come la nozione di infinito (intendo l'infinito materiale), çon tutta l'in-- finita complessità d'influenze che gli è con-- nessa, distrugge la concezione fa tali sta della Biblioteca Gino Bianco I vita e restituisce all'esser,e umano una relativ;.1 libertà d'azione. Questa autonomia ci permette di innovare , aunque di progredire. Noi accumuliamo, organizziamo, sviluppiamo: varietà crescente nel .. l'unità crescente. E quindi ci differenziamo sempre più, pur coordinandoci ogni giorno di . ' p1u. Il nostro sviluppo ha il suo segno più evidente nell'acquisto del sapere che si accumula in noi gra,zie alla memoria. Questa condiziona l'apparizione della coscienza e la coscienza , autonoma crea progressivamente la libertà. Questa libertà, frutto del progresso, non è nè la libertà assoluta dei metafisici, nè il «comodacoio suo » egoista e dMinoso degli 1ndi vidualistì. L'uomo non ha in sè soltanto degli istinti egoisti; egli è anche istintivamente altruista, cioè ha anche un bisogno di espan .. dersi. di dona,rsi. La vita è. per sua natura, soriale; tende irresistibilmente all'armonia 'all'equilibrio va- , ' le a dire al Bene. Se. dice il Gi] le, il reg1me sociale attuale è ancora ]ontano dal raggiunge.re questa eurit-- n1ìa. cio avviene anche perchè l'aberrazione meta.fisica, impedisce la realizzazione del volere oscuro dell'Umanità. Il rapporto sociale è :fondato più sul diritto e la giustizia che su}.. la forza 1nateriale e dispotica. Il consens11,s è la base natura] e di ogni società. Tale è il punto di partenza di una nuova filosofia, puramente scientifica purgata di ogni metafisiea: un energet1:smo logico che non la .. scia più posto alla Forza assoluta ,ed all'Autorità. Essa proclama l'autonomia naturale dei focolari di energia: l'individuo diventa sempre più libero, sempre più autonomo, pur co.. stringendosi da se stesso, di sua proprio volontà alla disciplina logica assegnatagli dalla . rap:1one. Nella seconda parte del suo libro l'autore prende in esame il problema dell' An-archia (che egli si rifiuta di confondere con la grossolana e brutale anarchia egoistica propria, in tal senso. dell' organizzazione sociale attuale). Ha occasione così di occuparsi anche del pragmatismo. e gli dice senza riguardi il fatto suo: « Scuola che detronizza, l'intelligenza, grossolana ingiuriai al buon senso; subiettivismo ultraootante che trafura la realtà obiettiva a profitto della realtà percepita, cioè la apparenza sensibile d'un'infi1na porzione del-

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