Pensiero e Volontà - anno III - n. 9 - 1 giugno 1926

. . PENSIERO E VOLONTA' 209 • • ·un bravo ra-gazzo par1g-1no (Fatto vero, che ricorda il rnassacro dei C 0111/Umardi pa1~igini, nel maggio 1871, per opera delle truwe dell' «Or .. dine» Pochi tra, quelli che visitano Parigi pensa .. no di andare al Parco delle Buttes Ohaumont, che pure è il più pittoresco dei giardini pubblici della città. Esso è situato in un quartiere tipicamente operaio, lontano dai bulevardi che attirano la pi4 gran parte dei forestieri. Grazie ai belli spazii erbosi, alle alte rocce, al ponte sospeso, alla galleria ombrosa, al grazioso laghetto ed alla cascatella, esso è il campo di gioco dei ra.gazzi del vicinato ; ma durante le ore dì scuola è quasi deserto. Un giorno, dopo di av,er visitato il cimitero di Pè1·e la Chaise, àove avevo visto « il muro dei federati », contro il quale migliaia di Parigini, uomini, donne e bambini, furono massacrati dall'esercito dj Versaglia, me ne a,ndetti passo passo in cima alla collina dove si trova il bel parco e mi sedetti vicino al lago. Sullo stesso banco sedeva un vecchio, le cui guancie erano bagnate di lagrime. Gli domandai se era ammalato ed egli mi disse che no, ma che questo luogo gli rammentava un terribile avvenimento, un delitto nel quale egli era stato mischiato nel 1871. E nel corso della conversazione mi riferì quan-- t.o segue: « Io sono ora troppo vecchio per lavorare nella fabbrica dove sono stato impiegato più di trent'anni, ed ho una piccola pensione che mi permette di vivere molto frugalmentr. Ogni anno nell'anniversario dell'ultimo giorno della « settimana sanguinosa del 1871 », io vengo qui in pellegrinaggio e veggo ancora innanzi ai miei occhi uno di quei fatti atroci commesso dai soldati che non avevano saputo difendere il loro paese contro gl'invasori tedeschi e poi si vendicavano sugli abitanti di Parigi, i quali durante un lungo assedi-o ave· vano valorosamente difesa la loro cttttt e d~4 mandavano solo gli stessi diritti goduti anche dai più piccoli villaggi che nulla avevano sofferto durante la guerra. Essi volevano un consiglio municipale libero ed un sindaco eletto dalla popolazione. cosa che è pe;fetta ... mente giusta. Io ero stato soldato nell'esercito di Napoleòne III ·e fui fatto prigioniero a Sedan insieme all'imperatore. In Germania non ave- "blioteca Gino Bi .neo vamo saputo niente di ciò che era accaduto e ' dopo l'armistizio fummo ricondotti in Fran-- cia e mandati a combattere contro i Federali ... sti. Noi eravamo furiosi contro quelli ohe continuavano a combattere e ~i impedivano di ritornare in seno alle nostre famiglie, quindi facilmente ci lasciavamo ingannare dai nostri capi, i quali ci dipingevano i Parigini comb una banda di ladri ,e di assassini. Non ci era, stato detto che le prime cose che aveva fatte 11 nuovo governo cittadino erano state: abolire la pena di morte, bruciare la ghigliottina, proteggere la Banca di Francia. promulgare il sufragio universale e l'istruzione obbligatoria eguale per tutti. Noi credevamo che i Parigini fossero una folla di omicidiarii che avevano fucilato due generali; ma non sapevamo che il generale Clemente Thomas aveva prima assassinato migliaia di vittime inoffensive .. che e~li. insieme al generale Leconte, erano venuti durante la notte a rubare i cannoni appartenenti alla città e comprati per pubblica sottoscrizione durante l'assedio, e che questi due ufficiali erano stati condannati a morte dai loro stessi soldati prima della elezione della Comune. Noi eravamo ubbriacati coll'acquavite ed eravamo pronti a commettere le più atroci crudeltà. Quello che io vidì mi fece ritornare in me, e da quel tempo ho preso a odiare il governo dei capitalisti e dei preti, i quali sono più feroci delle tigri ed amano sguazzare nel sangue urna.no. Vi racconterò lo &toria della morte di un povero, intrepido e generoso giovanetto, fucilato da noi al ~ornando di un brutale giovane aristocratico. Io udii il principio della storia del ragazzo dalla bocca di suo padre quando ritornò dalla Nuova Caledonia, dove era stato deportato per aver servito nell'ambulanza della Croce Rossa nelle file degl'insorti. Quest'uomo, un pacifico scultore in legno, segu~ce delle idee di Proudhon, aveva sempre insegnato a suo figlio di ama.re il prossimo e di essere devoto alla libertà e all'umanità. Nessuno era più lontano di lui da ogni idea di guerra : per lui tutti gli uomini erano fratel~ li. egli odiava tutte le tirannie. Durante l'assedio egli era stato obbligato a servire nellA file della Guardia Nazionale per guadagnarsi i trenta- soldi necessari a man~ tenere in vita la sua famiglia. Dopo il 18 •

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