Pensiero e Volontà - anno III - n. 7 - 6 maggio 1926

• PENSIERO E VOLO·NTA' smo, come una. forma di soc.ietà borghese. :Fra gli anicooperativisti sono molti ana,rco-sindaca1 isti ed alcuni comunisti anarchici. Tra questi A. Ka~eline ed altri. I cooperatori senza sindacalismo credono che la cooperazione non possa colle sue forze ·portare, n.lla socializzazione della proprietà. Questo atto rivoluzionario sarà fatto colle armi dal partito anarchico. Le cooperative attuali norr sono le cellule della società futura: però la partecipazione alla cooperazione è utile, perc.hè il partito dei comunisti anarchici può servirsi della cooperazione pei suoi scopi corne pei propri scopi se ne servirono i sindacati o.pera.i. G·li ana.rc.hic'i possono trasformare le cooperative in cellule della società. anarchica, ed allora le nuove cooperative si distingueranno daHe cooperative contemporanee ca.ne i sindacati rivolnzi9narii deì lavora.tori s-~ distinguono dalle pacifiche unioni di me-- stiere. * * * lV[a che cosa 1~ cooperazione può realmente fare pèr gli anarchici? La Comune anarchica deve organizzare la produzione in modo sufficiente peì bisogn1 della popolazione. Perciò dovrà ridurre quei rami d'industria e.be producono cose inutili e sviluppare quelli che producono le cose ne- · cessar1e~ Lia cooperazione di consumo, cl1e provvede ai bisogni di tutti i consumatori può, in tempo di rivoluzione, prendere in mano la produzione e renderla adeguata ai bisogni del popolo. 1 Poi la ri·voluzione deve distruggere la vecchia società e costruire la nuova. Ma la rivoluione dei lavoratori industriali non può trionfare senza la rivoluzione dei lavoratori della terra, come questa non può trionfare senza di quella. E mentre il sindacato separa i lavoratori industria.li da.i campagnuoli, la cooperazione di consumo è l'unica forma di organizzazione economica, alla quale partecipa.no tutte le cate,gorie di lavoratori e che può costruire il nuovo ordine economico In fine, solamente la cooperazione di con - sumo può organizzare la. produzione sulla bnse del comnnismo anaTchico: il discentramento dell'industria e l'integrazione del la~oro (nel senso é.he i suoi soci possano alternare il lavoro rurale cori il lavoro nei òiversi rami dell'industria). * * * Per questi motivi gli ana,rc.hici sono nella necessità di partecipa.re alle società eoop~raBiblioteca Gino Bianco ti ve e trasformarle in associazioni liberta,rie. Per trasformar le occorre : 1) àssociare i campagnuoli ed i poveri lavoratori, eliminando gli elementi sfruttatori; 2) abolire la distribuzione dei dividendi ; ' 3) usare i profitti per l'istruz-ione e la propaganda del comunismo anarchico colla stampa e coi fatti; 4) in tempo di rivoluzione mirare all'e~ spropriazione delle fabbriche, officine, ecc .. ed altro c.apitale per organizzare la produzio· ne secondo i princ1p1 del comunismo nnarchico. * * * Solamente in questo modo le coopera.tive di consumo possono essere creatrici della società anarchica. I sindacati di lavoratori, che ora sono le scuole della rivoluzione, nella società, avvenire saranno scuole per l'istruzione tecnica ed organizzeranpo nell~ fabbriche le cooperative di consumo. lVla innanzi tutto noi siamo comunisti ana,r .. chici e sappiamo 1 bene che realizz.eremo il comunismo anarchico colla cooperazione se questa sarà libertaria, contro la èooperazione se essa sarà borghese· e autoritaria. Noi sappiamo qhe il comunismo anarchico è lo scopo delle classi diseredate, e che il partito anar•chico (minoranza cosciente) deve raggiungere lo scopo mediante l'insurrezione e la cooperazione. 1\1:osca V HUDOLEY. Ancora su Giuseppe Panelli Solo. in questi giorni n1i è riuscito ]eggerP l'artico le• del signor Cesare Teofilato su Giuseppe Fanelli, ~omparso nel numero dL agosto 1925 di questa ri vi~ta, della quale anch'io chiedo F ospitalità per un ringraziamento 8 una spiegazione. Comincio da quest'ultima. Il nomP- di G. Fanelli è rimasto, come rico nosce il Teofilato, lungamente coperto dall' oblio, del quale pare solo ora sia stata .scoperta la ragione per merito dello stesso Teofilato Questa ~onsiderazione può bastare, e il Teofi1at.o deve render~ne perfettamente conto, a dare un'idea delle estreme difficoltà in cui incor: re ohi voglia attuare in proposito una compiuta indagine storica. Ma_ i miei scopi, allof· chè presi a studiare la figura di Fanelli, era-

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