Pensiero e Volontà - anno III - n. 7 - 6 maggio 1926

,, ... PENSIERO E VOLONTA' l61 filai na n~iti ela[ooperazione in R iii~ Già da molto tempo il movimento eooperativ o aveva attirato l'attenzione dei rivolu- , . . . zionari . russi. Colla loro pa.rtec1pazilone essi avevano fatto sì che la cooperazione russa era più socialista e più rivoluzionaria di quella di qualunque paese ~ell '..Europa ~cciden· tale. Grazie a loro la cooperazione era stata in Russia (dal 1906 al 1918) un gran fattore dj incitamento e di istruzione, organizzando clubi, ·bihliotec_he, scuole e sostituendosi allo Stato in queste funzioni. Naturalmente, sono gli uomini che fanno le cooperative e la cooperazione è tale quale sono i suoi socii. I primi anarc.hici cooperatori furono K. Medyntseff e V. Oklepkoff, i quali parteciparono al movimento fin dal 1900, ma per molto tempo non ebbero l'appoggio dei gruppi anarchici. Solame.nte nel 1914-1~ sorse a ~losca il primo gruppo di comunisti. anarchici, che predicava il sindacalismo come mezzo per distruggere la società borghese e la coope,~a2ione come mezzo per realizzare la, società comu nista-anarchica. Questo punto di vista .fu sostenuto ·ne_l1914 iu russo dal periodico « Golos Truda » ed in italiano da « L'Avvenire anarc.hico >> di Pisa. Nel 1917 Nieusykhin fondò il periodico « Th •Creatore rivoluzionario » e vi difese l'opinione cbe la cooperazione è un movimento anarchico ma è mutilato dall'ordine econo- , mico della .soc-ietà. borghese. Poi per alcuni anni A. ~I. Atabiekian puhblicò .sopra il «Potchin» (L'Iniziativa) una pagina· «anarchico-cooperativista». Il K<Potc,hjn» portava due motti: uno «la cooperazione è la pratiiea scientifi0a del mutuo soccorso », ~ l 'aL tro « l'ideale deUa coopera,z.ione è l 'idea.Ie del1'anarchismo contemporaneo». Nel 1919 vi fu a Mosca un congresso «degli Istruttori» (re~isori ed oi,ganizzatori) delle 1 società coope~ative, e fra alcune centinaia di presenti si trovarono undici anarchic~i i qua~i si costituirono in gruppo. Questo gruppo dichiarò ohe le sociei>à; cooperative dir consumo debbono prender possesso delle fahhriche, officine, ·campi ed altro c.apitale per organizzare la produzione in accordo coi principii anarchici : «consumare secondo i proprii bisogni e produrre secondo le proprie forze». Nello st'esso tempo Pietro Kropotkine cominci ava a partecipare alla cooperazione di consumo (prima in Mosc.a e poi in Dmitroff) . ib roteca Gino Bianco Nelle assemblee generali dei cooperatori egli diceva che la cooperazi.one è una ·forz,a sociale che deve trasformare la società borghese in società comunista-anarchica. Nella sua lettera del 2 maggio 1920 Kropotkin scriveva a Atebiekian: «Io credo che il moviinento di cooperazione tra i lavoratori agricoli, gli affittaiuoli ed i pie.coli proprietari sarà durante i prossimi 50 anni una cellula vitale, creatrice di vita comunista anarchica, ... E la cooperazione della Russia e degli Stati Uniti d'America darà l'impulso a quella tendenz,a ». Nella sua lettera ai cooperatori di Dmitroff del 20 novembre 1920 scrisse che la cooperazione è la forza necessaria per la creazione della soc.ietà anarc.hica, non indicando la differenza tra le cooperative degli affittaiuoli e quelle dei lavoratori salariati. In gennaio 1921 ,, . B armasch e G. Ascaroff organizzarono la · « Sezione russa degli tnarchici universalisti». Anche questo gruppo, al · quale partecipavano molti comunisti anarchie.i propagava l 'iaea ohe la cooiperazione è un mezzo pe,r fondare la società anarchica. In questo modo gli anarchie.i russi cominciarono a prender parte nel movimento cooperativo. * * * Ora che non possiamo trasformare la cooperazione russa come vorremmo, ricaviamo i risultati dell !esperienza e.be abbiamo fatta durante gli anni della rivoluzione. Sulla questione della cooperaziorm gli anarchici si dividon,o in quattro gruppi di opinione diversa: 1) gli anarco-cooperativisti, 2) i sindacalisti cooperatori, 3) · gli anticooperativisti, 4) i cooperati-vis.ti senza sinda,calismo. GH anarco qooperativisti credono c,he lo sviluppo spontaneo della cooperazione produce la sociaJ.rizzazione della proprietà e che perciò le società eooperativ·e attuali sono le prime cellule della società anarc.hica. Anarchici cooperati visti sono F. Kharkhardin, Atabiekian ed altri. I sindacalisti cooperatori credono che nella società futura i sindacati dei lavoratori organizzeranno la produzione,. e le cooperative di consumo organizzeranno la distribuzione. Cosi credono Pavloff e gli altri anarc.hici che simpatjzzano col sindacalismo. Gil anticooperativisti credono che la partecipazione a.Ila cooperazione è inutile per gli anaxchici e può esser nociva distraendoli dalla lotta rivoluzionaria. La coòperazione at- · tuale, essi dicono, deve m<Yrire col cupjta1i-

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