Pensiero e Volontà - anno III - n. 7 - 6 maggio 1926

I 154 PENSIERO E VOLONTA, propaganda, l'educazione e l'azione ad uscire da questa valle di lagrime ed entrare nella terra promessa dell'anarchia. Un'altra interpetrazione del movimento operaio dovrà dimostrarci prima. di tutto che si basa sopra ~op,ra esperienze reali. Noi non voglia~o il movimento operaio che non vuole la ri voi uzione e se pos_siamo distrugger lo lo distruggiamo.· Ora per ri_voluzione s'intendono molte cose, però no, anarchici desideriamo un movimento operaie rivoluzionario che intenda per rivoluzione l'anarchia e non un « governo di operai e conta~ dini » come quello dei bolscevichi o uno splendente repubblica tedesca - orgoglio dei socia]· democratici -- con un granduca alla testa. Il m·ale di que~te discussioni è che non si dirigono al gran pubblico, ma ad u~a minoranza di compagni iniziati, e questo non è quello c~ occorrerebbe oggi. Ma che possiamo fare 1 Ber lino, Marzo 1926. D. A. DE SANTILLAN. · Per ragìani di spazio e.d anche per non siancare troppo i lettori rimandianio al prossimonumero la r1"Spo•~ta di ili alatesta. Nè · democratici nè Anarchici dittatoriaii: . . t<< Democrazia » significa teoricamente governo di popolo : governo dì tutti, a vantaggio di tutti, ,per opera di tutti. Il popolo deve, in democrazia, poter dire G. uello che vuole, nominare gli esecutori delle sue voll.!ontà, ·sorvegliarli, revocarli a suo piacimento. N aturalnì~nte questo suppone che tutti gtli individui che compongono ii popolo abBiano la possibillità di formar-si un'opinione e di. farla valere su tutte le questioni che li .int~res-, sano. -Suppone dunque che ognuno sia politic.amente ed economicamente indipendente, e nessuno sia obbligato per vivere a sottoporsi alla volontà altrui . . Sf> vi sono cl~ssi. ed individui privi dei mezzi di produz,ione e quindi dipendenti da chi quei mez:zi ha monopoliz~ati, il cosidetto regime democratico non può ·essere che una menzogna atta ad ingannare e render docile la massa dei governati con una larva di supposta sovranità, e così salvare e consolidare il dominio della classe privilegiata e domi- . nante. E tale è, ed è sempre stata la democrazia in regim•e capitalistico qualunque sia la forma c:h'essa prende, dal governo costituzionale monarchico al preteso governo diretto. Di democrazia, di governo di popolo non ve ne potrebbe essere che in regime socialistioo, quando, essendo sooializ.z,ati i mez.zi di produzione e di vita, il diritto di tutti ad intervenire nel reggimento d·ena cosa pu bbllica aV1essea 1 base e garenz.ia" I 'indipendenza economica di ciascuno. In questo caso sembreBiblioteca -Gino Bia·nco rebbe ,che il regime democratico fosse quello che meglio risJ)Ollde a giustizia, ei meglio ar-- moniziz.~ I 'indipendenza individualli con le necessità della vita sociale. E tale apparve, in modo più o meno chiaro, a coloro che in tempi di monal'chie assolute combatterono, soffrirono e morirono per la libertà. 4 Senonohè,' a guardare le cose come vera- . m€,nte sono, fili governo di t11ttti risulta una jmpossibilità in conseguenza del fatto ehe gli individui ·che compongono il popolo hanno opinioni e volontà, differenti I 'uno dall'altro, e non avviene mai, o quasi mai, ohe su di uria questione od un nome qu·aA:un·quetutti sieno d'accordo ; e perciò i1 « governo di tutti », se governo ha da essere, non può che essere, nella migliorte. delle ipotesi, che il governo della maggioranz.a. Ed i democratici, socialisti o no, ne convengono volentieri. Essi aggiungono, è vero, che si de·bbono rispettarei i diritti delle -minoranze; ma siccome è la maggioranza che deter:m.ina G_ualisono que· stj diritti, le minoranze in conclusione non hanno ,che il diritto di fare quello che ffiamaggioranza vuole e permette,. U'nico limite al1 'arbitrio della maggioranza sarebbe la resistenza che lle minoranze sanno e possono opporre; vale a. diriei che durerebbe sempre la lotta sociale, in cui una parte dei sooi, e sia - pure la maggioranza, h-a, il diritto di imporre agli altri la propria volontà, as~ervendo ai proprii scopi le forze di tutti. E qui potrei dilungarmi col ragionamento a.ppoggia,to per dimostrare, ai f~tti :passa.ti

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