Pensiero e Volontà - anno III - n. 4 - 1 aprile 1926

PENSIERO E VOLONTA' , . 93 ... gisce e che non cerca altro che nutrimento e ricovero, non esiste più, neanche nelle regioni a civiltà arretrata. Esiste piuttosto l'uomo cj vile. avido di benessere, esigente di comodità sempre più raffinate, l'uomo che oltre il nutri- , mento ed il ricovero vuol avere soddisfazioni p,stetiche ~d etiche, che vuol spremere dalla vita la maggior somma di godimenti possibili. Se ciò sia un bene od un male non è compito di questo scritto stabilirlo; qui affermo soltanto che tutto ciò è realtà. Lo sviluppo delle forme civili di vita, ha fat to sì ohe fra gli uomini tutto sia interdiper> - d·enza. Non occorrono molte parole per spiega.- re questo fatto F enorme movimento del traffico commerciale è la sua manifestazione più evidente. Interdipendenza fra uomo ed uomo, fr~ città e campagna, fra industria ed agricoltura fra nazione e nazione, fra continente e contj. nente... E' questa interdipendenza che esigP mezzi di trasporto sempre pii1 poderosi e piiù rapidi e che nel contempo esige un certo ordine, sia nella produzione che nello scambio dei prodotti. La società capitalista provvede a tutto co' mezzo del suo ordine_; ma l'ordine capitalista viene negato dai principii ·socialisti i quali tendono a mutar.e le basi economiche e giuridiche della società attuale, per creare un ordinP nuovo. Questo ordine nuovo non può nascere dalla. forza. delle cose ò dalla fatalità degli avvenimenti. dev6' essere creato dalla volontà degli uomini. I quali uomini (s'intende : quelli che aspirano all'ordine nuovo) se vogliono conquistar è realmente la mèta ideata, debbono tener caJcolo cne la. vfta - tutta la vita - non è caos, ma è organizzazione. N .ella società di domarti non si potrà lasciare· la produzione e lo scambio all' arb'itrio del caso, ~a -S3'.rànecessa-- rio dìs~iplinare l'una e il'altro. Ecco perchè io affermo << che la società avvenire non si pur costritire sulla sabbia ». I socialisti autoritari vogliono mettere qu~ sta disciplina sotto l'egida defilo Stato; i. socialisti libertari ( ché sono gli anarchici) voglio~ no affidarla alle libere associazioni. Stato è gerarchia - dicono gli anarchici - gerachia è autorità. L'autorità non riconosce limiti per la propria· potenza ... Autorità è diritto quiritario di proprietà, perciò è la negazione de) comunismo. L'attuale esperimento russo e la prova del falliJJ1ento del comunismo di Stato. Perchè I~ associazioni - basi dell' econom,i~ sociale di ·domani - siano "suf ic,ien ti alle nedessità della vita civile e dell'interdipendenza, Bib iotec Gin. ■ 1anco biso_gna che ·siano formate da uomini capaci di intendere la vita nella sua realtà e consapevoli dei bisogni di tutti : uomini che conoscano il vrulore def diritto, e SOl?ratutto quello del dovere. La solidarietà è pii.1 dovere che diritto.• Per arrivare a tale comprensione e a tale conoscenza, la letteratura non vale, non vale la frase sonora che fa effetto ma non dice nulla; vale piuttosto il faticoso studio • deJ la realtà e delle leggi economi ohe che regolano la vita; va1e l'indagine attenta e paziente che conduce alla rivelazione delle leggj_ dell' ar · monia e della solidaretà. Ecco perchè ho scritto ohR « i conquistatori del domani non possono essere dei parotai innamorati del gesto e della S()1 lennità dei propositi ». E' evidente che il mio pensiero - se pur nega certe forine di catastrofirnno teorico tanto carP a taluni estremisti dell'anarchismo - non ha. rapporto alcuno col socialismo di Stato, socialismo che~ a mio, giudizio, non ha nulla di socialista. Se creaessi che per la. creazione der l'ordine nuovo sia necessario passare sot,to gH archi classici dell'autoritarismo, non esit-erej ad int.esserarmi in qua-lche partito che ha t~le prograrpma di lotta e di conquista. Invece rimango dove sono perchè credo - fe-rmameni e éredo - che solo attraverso i principii libertari sarà possibile creare ìl vero socialismo. O·ARLO MOLASOHJ Pe1· conto •mio non ho p1ù't niente da d1 ire al l' l\. vanti I . lo mi lagnavo non perchè l'Avanti! pensa di versaniente da me, ma 1Jerchè avendo -il suo corrispondente oo.mpreso male il mio pens1·ero; si ri-/iutava poi a pubblicare la mia rettifica P. cercava di' confutarmi senza avere prima .riportato esattamente quello che io avevo dett 0 Con gio1.tnal 1 1:sti che corri-prendono cosi la lealtà e la correttezza Ìo no11 pote1111·zzo. ERRIOO MALATESTA. • A 1nate J Altro non vJha di conforto · dJesser vissuti che veder r,iigliore a la vita salir l' u- · nianità. CÀ~LO -CALCATERRA Per noi patria è il. uiondo, come l' acqu,a Pe·i pesci. DANTE ALIGHIEW. De vulgari eloquentia, I, 6. ... ,..

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