Pensiero e Volontà - anno III - n. 4 - 1 aprile 1926

PENSIERO E VOLON'lA' 91 ----------------- la struttura del mondo è condotto a conside- . ' rare il mondo stesso come un prodotto dialettico dello spirito. Siamo se1npre, da vari lati allo stesso punto: antropomorfismo, che ogni forma rimprovera alle precedenti. Ne usciren10 mai 1 Il naturalismo si presenta appunto come questa via di uscita. Dopo di arvere, r,-cr la via animista, individuato il mondo; per la via religiosa afferma.to la dignità propria dì interprete e riproduttore della natura; per la via dialettica avvertita la risolvibilità analitica degli elementi constitutivì del mondo e dell'attività che lo pensa; l'uomo si rifà da capo. e affern1a tutto quanto esiste, compreso sè stesso, in una formula .suprema cui dà il no1ne di natura, a indicare appunto la sua car.atteristica di vitalità e .di immanenza. Da questa concezione nessuno elemento della realtà esula; solo, questa viene liber·ata dalle scorie dei processi coi qua li si è raggi unto il suo. riconoscimento, è gli elementi che, nel processo analitico, si erano, per ne- , cessità rappresentativa, separati, vengono ricondotti a1la unità donde il processo dialettico del pensiero li aveva st'accati. Non esiste più nè una materia inerte nè uno spirito vivificatore: astrazioni entrambi; ciò che esiste è la realtà naturale, tutta la realtà, nella molteplicità di elementi, infinità di estensione, perennità di durat'a, relatività di manifestazione. Questo il naturalismo teorico, il quale in fondo non è che lo svuotamento del pensiero dai detriti metafisici e la sua adesione alla realtà : eliminazione cioè, nel campo intellettuale, dell'elemento soggettivo ossia di ciò che è· di verso da uomo 'ad uomo, e stabilimento dell'elemento obbiettivo ossia di ciò che è comune da uomo ad uomo - e ·avviamento quindi ali' unità intellettuale dell' umanità . (in quanto capace di sollevarsi a questo concetto). Ohe se poi vogliamo venire al riflesso pratico di questa mentalità, a riconoscere cioè la morale del naturalismo, non la dobbiamo affatto confondere con la morale delle bestie. II naturalismo non è ritorno atavico, ma coronamento dell'evoluzione: ·10 è nel campo intellettuale, e lo è non meno in quello morale. Come nel campo intellettuale si presentava come lo sfronda.tore della, metafisica, qui es- . so .si presenta _come lo sfronaatore dell'illu• Bibioteca.Gino Bianco sione - come eliminatore, anche qui, di ciò che vi è di diverso da uomo ad uomo e come valorizzatore di ciò che vi è di comune : il bisogno di vivere e di svilupparsi che va a ' sboccare in un sempre più v·asto e intenso ricambio di solidarietà e simpatia. Questa la morale ~el naturalismo, la forma di oòscienza. cioè corrispondente alla mentalità ·naturalista. Deviazioni e ondeggiamenti non dicono nulla: sono tare superstiti; il naturalismC! ha in 'Sè tutt'i gli elementi ·per la gran.de palingenesi· .individuale e sociale verso cui si ' avvia, malgrado ogni con,traria apparenza, ·l'un1anità. ir, GAETANO .MARINO. Serzenamente D-egli amici mi m,andano un ri~aglio del << -Corriere degl'Italiani », ch1e si pùbblica :a Parigi sotto· la dir,ezione del « popolare » (io ,direi clericale) Giuseppe Donati con ·un articolo che mi riguarda, scritto, · a quanto mi dicono, dallo stesso direttor·e. Si tratta di· un'in.teryista di !Mussolini in .cui questi .per dimostrare che in Italia si gode la -libertà avr•ebbe detto: « Testimone l'anarchico ·Malatesta ch,e, dopo aver fatto trema•re tutte le polizie eur·opee, vive ora tran- . quillo a Roma senza che alcuno .pensi di disturbarlo ». ,. Si !I)Oteva osservar-e al IMussolini che è uno strano modo di rispettare la libertà di un uomo quello di perqui'sire l.fl sua casa, pedinar lo per la strada, molestare i suoi famigliari •e quelli che lo visitano o ·c1h'egli visita e d'impedirgli, a lui come a tutti, di parlare e seri vere liberamente e di riunirsi con i suoi compagni. · Inv,ece il Donati .pr,eferisce prendersela . con me, e scrive: . « Malatesta è vecchio, sfinito, senza seguito e vive a Roma come i vinti del /Manzoni chiedendo merc,è per la gloria. Miala()esta ha prOivato 1 più volte, è vero, le manette dei ll)Oliziotti e i rigori delle condanne politiche, ma non ha avuto mai 1e bastonature, l'olio di ricino, l1e torture dei• sioa·rii di Mussolini. Di fronte· a qu-esti supplizii ha rinfoderato, nella sua comp~ssionevole \',ecchiaia, tutti i si.1oi spiriti ribelli.». Gli amici che -mi mandano il ritaglio nii invitano a risponde1e al Don.ati con1e m•crita.

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