Pensiero e Volontà - anno III - n. 4 - 1 aprile 1926

90 PENSIERO E VOLONTA' trali. Non bisogna confondere 17 0.~~tttivit:\ del fenonieno con la sua soggettivit,à. Ohe i.I popolo avversi, generalmente, cì0 che è nuovo è vero. J\rla non sempre la sua, avvei'sione -ç-erso il nuovo è 1nisoneistR.. Il più delle volte è da.ta dall'abitudine ad un determinato modus vi11end i, e, quindi, è un'avversione pa.ssiva, cioè un'indifferenza. Il naturalismo · - come pensiero e come morale Per intendere la portata del concetto naturalista, che è fecondo di immense applicazioni nel campo sociale, dobbiamo spogliarci anzitut.to della mentalità filosofica di cui ci ha imbevuto la cultura ùella scuola e della società decadente. E' falsa, per esen1pio, e cleri van te appunto da questa mentalità, l'asserzione che il natu- . Per vincere talP nùsoneisn10 p8ssivo è necessario allacciare il nuovo e l' antfoo, ossia la tradizione e l'ideologia- innovatrice. Ed è necessa1:io trattare di j nteressi immediati, proponendo soiuzioni evidenti, e fare appeilo a senti1nenti profondi 1na generici. Il popolo è mis·oneista pii1 verso il lato esterno. appariscente delle ideologie, che verso ciò che in esse vi è di concreto, di vi tale. . ralismo nega lo spirito e la sua funzione: che è poi la sola garanzia della unità, e quin .. di della integrità e<l esistenza stessa, della personalità. Andate a parlare davanti ad un pubblico di villaggio a maggioranza cattolico. Se cominciate a par]a,re in modo irr1v3rente della fedr cristiana e della chiesa, se vi procla1nate ateo dando a capire eh~ ritenete imbecilli tutti quelli eh~ non lo sono, irriterete glj ascoltatori che chiuderanno la loro intelligenza alla dimostrazione logica delle vostre pren1esse. Se invece citate passi del Vangelo, affern1azioni di santi e non urtate la suscettib1lità degli ascoltatori, anzi vi servite delle loro conoscenze religiose, potrete arrivar~) a persuadere. Il misoneisn10 del popolo viene negato dalla dialettica della sua azione sindacale e politica- 11 popolo rovescia le mona,rchie anche gri- . dando: Viva il re! Il popolo fa ] a lotta di classe P attacca la proprietà, pur quando non arri va · a negare la proprietà. L' azj one popolare può essere alimcn tata dall'idea, 1na spesso crea l'idea derivandola da . un nuovo stato di cose, realizzato senz.a averlo pensato nP voluto in modo specifico. Il genio delle rivoluzioni è intuitivo. Vedre1no, un'altra volta, come Pabitudine all'imitazione e alla soggezione consolidi la tirannide politica e lo sfruttamento economico. e come l'anarchia sia un'idea che ha una, sua funzione educativa, sia rispetto ulle masse che agli individui. O. BER:f\tERI. Gli operai sono uornini soltanto finchè sentono la collera contro laJ classe dovniinante; di· 'Vengono bEstie tosto che si .pieghino doci.l- · niente al giogo. . FEDERICO EN·G·ELS BibliotecaGino Bianco Intendiamoci anzitutto sul significato della pa1·ola spirito. Dello spirito vi sono due concetti : quello 1netafisico, che lo presenta come entità specifica e autonoma diametralmente opposta alla nnateria, così da cadere necessarian1ente, nel dualismo materia-spirito che nega l'unità della vita, ovvero nel monismo spirituale che considera la materia come un prodotto o, per altri, come una rappresentazione dello spirito e taglia così i ponti con la realtà e quindi con la pratica; e quello naturalista che considera la vita come sintesi naturale e concepisce l'attività e le funzioni vitali come inerenti, senz'altro, ad alcuni stati della mate- . ria. ' La· divergenza fra i due n1odi di considerare lo spirito non verte sulla sua funzione, n1a sulla sua natura, sul rapporto che ha con 1 a mater iaJ. Solo in tanto, dunque, il naturalisn10 lederebbe i diritti dello spirito, in quanto l'essenza di questo risponda al suo concetto privilegiante. Intanto n·on c'è dubbio che il concetto di uno spirito che anima la materia per sè inerte è un·a forma mentale parallela· a quella della. divinità che dà anima e forma alla materia e crea il inondo; non c'è dubbio eioè che lo spiritualismo filosofico emerge dalla stessa radice da cui è sorto il teismo religioso e l' an~mismo istintivo. L'uomo primitivo che non ha industria e non sa ancora creare, ma che vi ve e si 1nuove, attribuisce vita a tutto ciò che vede muoversi: vento, ruscello, piante e astri; l'uomo agricolo e industria.le che rreo (produce) considera il mondo come creazione di un nomo superlativo. Alla stessa maniera e per la stessa ragione, l'uomo speculativo. che si serve del processo dialettico per investigare

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