Pensiero e Volontà - anno III - n. 4 - 1 aprile 1926

PE~'1SIERO E VOLONTA' 89 appassionati d'arte protestano, ne sono di .. spiacenti. Non per misoneismo, ma per9hè viene loro a mancare . un piacere estetico al quale erano abituati. 11 misoneismo è abitudinario sì, rna in una forma primi ti va. Non pensa : questa cosa nuova è più brutta di quell'altra cosa vecchia, coJ:ne potrebbe pensare un intelligente amante délla pittura del Rinasci,mento di fronte ad un quadro cubista, ma, senza pensare, prova di fronte al nuovo un senso di malessere, o pensando si lascia dominare interamente d-alla pr'ima in1 pressione. Il misoneista è l'uomo che si irrita alle domande socratiche chtt gli schio .. d~no dalla testa quel.le poche idee acquisite e ribadite che non saprebbe oome sostituire ; ~ l'uomo' c!i~ non ha sentito che la musica di Verdi, Rossini e compagni e fischia Wagner, perchè non gli ripete quei motivi che l'hanno cullato anni èd anni; è l'uomo, insomma) che ha irrigidito le idee e ·i sentimenti, e ad ognj nuova realtà, ad ogni suggestione nuo v u., ~~nte uno strappo, uno scossone. Ora che abbiamo precisato succintamente ma chiaramente, almeno ini pa1 e, la natura e i limiti del misoneismo, vediamo quanto ci sia d1 vero nell'opposizione che comunemente sj stabilisce fra «illuminati» e le mas _s_e. Il N ovicow .parla spesso di «s~nsorio sociale~ di «eletta intellettuale», e tende a porre in rilievo che il cammino delle idee nelle mas .. su popolari è molto lento. La cosa non si può negare, ma rimane vero ciò che diceva Tolstoi, essere, cioè, facile far apprendere concetti nuovi a cerve11i mediocri, purchè incolti, ma quasi impossibile introdurre le idee nuove più semplici nelle menti prevenute ed ingombre di er1 ori o di pregiudizi acquisiti nello studio. Lo vediamo in vari casi. Copernico .pubblicò il suo trattato sull~ rivoluzione dei corpi celesti nel 1546. Ma il primo studioso sud-ame- .ricano che osò insegnare che il nostro pianeta gira intorno al sole fu il Mutis, nel 1763, e la sua affermazione produsse uno scandalo enorme nei ceti medi e superiori. La teorja c,r.ern1cana d-0vette, per affermarsi, contrastare più coi dlo.tti che con gli ignoranti. Questi ultimi ]a ignoravano, cOJne la ignorano tutt'ora. Così l'errore n1ercantilista permane nelle classi colte, sia pur mitigato, appunto perchè l'esatta conoscenza della natura della ricchezza contrasta con 'tradizioni ideologiche e culturali. Dante, nel De ii11,lgari eloqu1;0 dimostra come una lingua letteraria comune a tutta l'lta- . lia potess' essere vantaggiosa. Ma Petrarca seri- • Bibliotec .Gino Bianco ve l'Africa in latino e non crede che i posteri terranno conto dei sonetti italiani scritti nei ' ritagli di tempo. Con lo sviluppo degli umanisti del secolo XV, l'italiano è posto in disparte, e anche le lettere familiari sono seri tte in latino. Il latino cessò di essere la lingua ufficiale e letteraria quando il popolo cominciò a salire. Il volgare non era altro che la derivazione del latino popoìare, e se la Toscana potè essere n:aestra di lingua all' Ita.lia, fu perchè potenti e popolari, rispetto ai tem- - pi, furono le sue repubbliche. I ceti colti rimasero abbarbicati al latino. I professori delle università tedesche fecero scuola in latino fino all'inizio del secolo XV II, e in JJ ngheria fino a.} 1848 il latino era la lingua. ufficiali' del Parlamento. Solo verso il sec{)lo XVIIl, nella. Serbia, in Bulgaria, in Russia e nella Dalmazia il latino rimase lingua letteraria. Benchè la complessità di certe ortografie porti a danni enormi, i ministeri della pubblica istruzione, i professo:ri, i maestri, i giornalisti, ecc. non si decidono ad adottare le riforme proposte da valenti cultori di questo problema. Uosì le lingue internazionali fanno progressi lenti, a causa del m1soneisn10 dej ceti colti. E questo misoneismo si rivela per le cose di maggiore importanza. Quando Filippo V di Francia convocò, nel 1321, gli Stati generali e fece loro la proposta di battere una moneta unica per tutto il regno, i deputati vi si op posero energicamente, non per ragioni notevoli. ma perchè erano abituati alle monete ed alle misure locali, e, anzi, erano orgogliosi di averne delle speciali. Così nel secolo XIX. vediamo Arago e Thiers ostili alle ferrovie. E potrei continuare per un pezzo. Di fronte al misoneismo dovuto a grettezza spirituale, a rigidità mentale, il misoneismo ingenuo od interessato del popolo pare ben poca cosa. 11 misoneismo del popolo è, il più delle volte, strettamente connesso con necessità di vita. L'osservazione dello Shakespeare che cc noi preferiamo sopportare i mali che abbiamo piuttosto di andare incontro a quelli che ignoriamo » è vera specie per la gente del popolo. L'artigiano ohe si vedeva getta.re sul lastrico dalla macchina e la sabottava, non è da paragonarsi con il prete oscurantista o il Catone di villaggiq che vedeva nella macchina l'immoralità, l'ateismo e la rivoluzione Il misoneismo è l'odio per il nuovo in quanto nuovo, ed è proprio del popolo rispetto a lati secondari della vita, mentre è proprio dei ceti benestanti e istruiti, per i lati cen~

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