Pensiero e Volontà - anno III - n. 4 - 1 aprile 1926

8(i PENSIERO E VOLOXT :\.' essere controllato, non avrebbe bisogn 0 di chiamare speciali commissioni. .Bastere:-.lJe che lasciasse alla sta1npa un po' di lib~ et.a. di crìtica e di indagine. Perciò è necessario precisar bene gli atteggiamenti, anteporre la critica all'inga.nno, dimostrare la realtà. Ecco le ragioni del nostro ac .;en.iuatJ antibolscevismo. Un adoratore del m~to bols,:r:vjco può anche non comprenderle, ·t~cecato (•01110 è dall'idolat,ria. Ma un uomo liiJero pno anc-he apprezzarlBPttevisìoni I/indirizzo e la pratica d~l regime bolsc:ev1co. tanto nella sisten1azione interna quanto negli atteggiamenti e nelle diramazioni alP estero. dimostranò ---- C'Ome conseguenza <lel1' arresto dello slancio· rivoluzionario iniziale - una evidente tendenza alla involuzione bo1.._ ghese, a stento dissimulata fra. h~ «intenzioni» d:i un lato e la cortina ·di sb0er-hi più· o meno rivoluzionari dall'altro. Che la tendenza all'involuzione vi sia, è cosa fuori dubbio ; si tratta però di vedere se abbia1no da fare con lo sbocco finale della rivo luzion.e o piuttosto con ·una fase provvisor,t del suo svolgimento. Non si tratta di farsi illusioni, destinate, natural 1 m~nte, ~. risolversi nel contrario, ma di non lascia.rsi impressionare da] lato cattivo delle cose in modo da i!adere in un pessimismo che è assai poco giustificato da tutto il complesso. E Ja peggiore delle disposizioni ad esagerare l'entità <! gli effetti delle situazioni dannose, è, come sempre, quella di chi mette fuori calcolo la parte rappresentata dagli elementi che egli stesso può farvi convergere. La maggior parte delle lacun·e, delle incongruenze, dei pericoli che i non superficiali han.no, sin da..l principio, r~.vvisato nella rivoluzione russa, trovano - senza cessar·e, per qu"'sto, di essere quello che sono .:__s_ufficiente spiegazione in un fatto del quale bisognerebbe tenere molto conto : che cioè, la rivoluzione russa - la quale è, innegabilmente, la prima nella storia che sia sortn. come affermazione di vita proletaria - non ha trovato, o h 1, trovato scarso riscontro, in quei pn.esi dove quella finalità è pure forten1ente rapp1·esen- .BibliotecaGino Bianco tata e <love i mezzi e lo spirito che le occorrono sono in beu altre proporzioni. ~ sorto così uno stato <li cose che ha messo in luce un proble1na che sembrò di scarsa iluportanza nel periodo della prima e prevalentemente teorica fase del nuovo concetto etico e sociale che quelln, finalità rappresenta, ma che si è dimostrato risolutivo sin dall'inizio del movimento di attuazione : quello della necessità o meno della internazionalità del n1ovi1nento per la possibilità del suo trionfo. Problen1a che, in quanto esula dalle formule teoriche pl'eventivate ed è St;aturito, a dispetto di queste, dalla realtà stessa messa in moto, non si presta alla possibilità delle soluzioni collaudate, e per conseguenza attende ùaìi'ulteriore sviluppo della realtà stessa tutta intera - in seno alla quale matura, la logica soluzione. Quale questa può essere? TJue fatti sono innegabili: l'ispirazione essettzialmente proletaria della rivoluzione rusba e la incompatibilità ina1novibile tra l'ecouon1ia e l'ideologia congl'uente a quella ispirazione e l'economia e l'ideologia proprie delle unità politjco-sociali (in quanto tali) rimaste e:.,tranee alla rivoluzione. Ma a troncare .--- pur non sopprimendoÌa - lt.., conseguenze e le applicazioni di questa incompatibilità; che si è tradotta e si traduce tie ll' oscuro duello fra le con1binazioni restaura:~ioniste da una parte b gl'1ncagli e i ricat1de I comunjsn10 parla1nentare e coloniale dall n lt1·a., stanno due insorn1ontabili cause neutir: Jizzatric1 : l'incapacità tecnica ed economi- <"a ti ella Rl1ssia ad avere ragione, sul terreno de lln, forza, del n1ondo capitalista, e la impos- ~iLi]ità, per questo, <li forn1are una sincera, Eolida e duratura coalizione di fronte alla nuova unità rivoluzionaria. Frutto della constatata in1possibilità di vin- ' cel.'e, unilateraln1ente, il dissidio, abbiamo avuto ed abbiamo: da una parte la « nuova politica economica ». dall'altra la lenta ma in1pegnativa transazjone diplomatica. E non c'è dubbio che, qualora il fine da ambe le parti previsto avesse a raggiungersi, la rivoluzione russa finirebbe per sconfessare sè stes~ sa rientrando nel cicìo delle rivoluzioni borghesi e nazionali come la rivoluzione francese, e lasciando un vu0to che la storia dovrebbe incaricarsi poi di colmare. E' cjò presumibile 7 · Per quelli che credono che la rivoluzione russa fu opera di Lenjn e del partito bolsce~ vico e che misurano la fecondità di essa da

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