Pensiero e Volontà - anno III - n. 4 - 1 aprile 1926

' PE?\SIERO E \iOLON'f A' 83 K r. e s t i n t e r n ' . In articoli precedenti (1) venne çlimostrato che i parti ti socialisti a tendenza democra ..· tica non hanno mai pensato di darsi un serio programma di conquista rurale e di realizzazione agraria : « Haiino elaborato il program-• ma Kautsky .- a;bbiaimo scritto - ma tale programma più che s~cialista nel senso integrale della parola è un programma di riforme democratiche ». Venne anche spiegato il perchè di questa lacuna : Il marxismo ,ortodosso, dati i suoi concetti di determinismo economico, ha sempre considerate lè masse .contadine come una sottospecie di proletariato, e perciò ha sempre creduto opportuno di non dare ad esse importanza eccessi ~a. Il proletariato propriamente detto è formato dalla massa dei lavoratori addetti alla grande industria - dice il marxismo - è pel'ciò· nelle mani di questa classe che diebbono essere affidate 1e sorti dell'emancipazione del lavoro. La classe contadina, assai meno evoluta della classe operaia, po.trà, se mai, intervenire come ·esercito di rincalzo ; tale intervento però deve avvenire sotto la guida e la tutela della « élite » proletaria. . Lenin ha voluto rivedere le idee del marxismo ortodosso, ed in materia di questioni agrarie ha provveduto- a correggere eccessi ed errori, aggior·nando 'la tattica di lotta alle esigenze del momento ed alla natura del movi- . mento soc~ale russo. Innanzi tutto _perchè, in Russia, le masse \'urali formano la maggiot'anza assoluta della popqlazione, . in secondo luogo perchè dai tempi di Carlo Marx ad oggi s?no sopra~giunti fatti grandiosi éhe, al lume dell'esperienza, con~igliano a limare certi assolutismi teorici ed a smussare certi angoli troppo acuti. Sappiamo come il bolscevismo ha risolto la questione della proprietà terriera e ~u quali basi ha organizzato il lavoro e l'economia · agraria. Non è qui :1 caso di ripetere, sia pure in forma succinta, quanto vehne già detto (2). Qui si intende esaminare l'attività teorica e . pratica che là rerza Internazionale s:valge 0 intende svolgere fra i contadini. ---- (1 ,_Vedere Pensie,·oe Volontà., anno II n·umeri 12-13 i due articoli: e Proprietà terriera e principi anarchici •. (2) Vedere Pensie-ro·e Volonf<i anno TI numeri 1-1 e 15 i dne articoli : c' Propriet,à terriera. e principi anarchici: L'Esperimento rnsso • e Fede! numeri 105-107 gli articoli e Forza e debolezza del regime agrario bolscevico , . Bibliote a Gino Bia e . ·. .t(1 estintel'ri - sigle che indicano Lnione M.onct1ale dei .Lavol'atol'i della Terra - è il oome tlell orgaruzzazione che l'accog~e ne1 suoi quadri i contadini comunisti di tutto il tnondo e che aderisce al prog1'amma della rl.'erza Internazionale. Veramente i c0munisti si affannano ad assicurare che l'Internazionale contadina « non ha vincoli nè dipendenze se non dalle ,masse che intende ra ppresentare », in 1·ealtà la sua politica, tendente a1 governo opei-'aio e contadino, dipende evictenten">iente dalla Terza Internazionale. La Krestintern venne fondata a Mosca nel1 ottobre del 1923,. in seguito ad un congresso a cui parteciparono - dicono i comun1st1 ---- le rappresentanze contadine di oltre quaranta Stati. Un secondo congresso venne tenuto nell'aprile del 1925, ed esso ha dimostrato - sempre secondo il giudizio dei comunisti - che l'idea iniziale ha trovato largo consenso e forti adesioni. Quali categorie di contadini sono chiamate a far parte di questa organizzazione 1 La dÒ- _manda viene. logica alle labbra di chi conosce la. struttura e l'economia della classe contadjna. Vi sono dei contadini poveri : i salariati innanzi tutto, larghi strati di piccoli affittuari. iaJuni mezzadri, magari dei picc-0li proprietari. E vi sono dei contadini be_nestanti ed anche ricchi pur essendo mezzadri ed affittuari, pur lavorando colle proprie braccia la terra altrui. Non si può definire in quale categoria sia la mjseria ed in quale il benes~ere: è questione di zone, di fertilità di terreno, di fortuna, di metodo di conduzione. I comunisti assicurano che la selezione degli organizzati avviene automaticamente : « Chi ha un danno · dall',opera dell'Internazionale contadina e vede in essa un pericolo al suo egoismo ed al suo interesse di borghese ,mascherato, si allon- · tanerà da essa. Ohi attende, nel bisogno, una forza di aiuto e dì liberazione, vi accorrerà entusiasta e fedele ». (3) ' E quali sono i prinèipi che caratterizzano . il movimento che fa capo ad essa 7 Vennero dettati dal « Consiglio Internazionale Contadino », eletto dal Congresso dell'ottobre 1923 . ' e sono precisati in sei caposaldi che per ragioni ovvie qui non possiamo riportare integralmente. Questi· caposaldi, dopo d'aver dimo~trata la necessità assoluta di stringere i (o) Guido M.iglioli : Una storia ed un'Idea, pag. 870.

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