Pensiero e Volontà - anno III - n. 3 - 1 marzo 1926

PENSIERO E VOLONTA' ùf> Non si può, quindi, non cons1dera1 e che la plebe non poteva essere unita, ect avere chiar1 fini e propositi fermi, quando gli jtaliani colti erano divisi da n1olti progra1nm1 e da infinite tendenze, e n1,ancavano d1 ,senso della, rea• à, o dì pass1onP, eroica, o di patriottismo. U. ll La trista situazione . . dei proletarij • • c1nes1 Ciò .che colpisce di piu lo straniero che ar~ riva a Scianghai sono i grandi contrasti che vi si osservano. Alla stazione, al porto, uelle strade, negli elberghi, dappertutto, si sentono i gemiti dei culis (manuali cinesi), dappertutto si vedono torme di schiavi curvi sotto pesi enormi o attaccati a carrette e vetture da nolo. P~ichè qui non vi sono cavali: 1 culis costano meno delle bestie da soma. I gemi ti di qu~ste centinaia di migliaia dì schiavi s.t uniscono ai suoni dei tam-tam e dei tamburelli e da questi rumori confusi si eleva una eternu preghiera agli dei implacabili, di fo1·· me mostruose che stanno in piedi nel fonctn delle moschee e ghignano maliziosameu te die tro le loro lung~e barbe fatte di crini di cavallo. Bisogna passeggiare nel « Bund» o a, Manking Road, o a cc Bubtling Well Road» per am .. 1nirare una «civilizzazione» arrivat~ ar suo apogeo. Vi sono immensi palazzi .circondat·,i da giardini . esotiéi, delle fontane me,:av 1ghos,~, delle statue di marmo e di bronzo. D·)vunque un lusso sfrenato, eJ un acc0})l)i.arnoHtJ 11 f}U• gna.nte di stili europei e cine~1i. J)e'le ban('he imponenti, dei grandi magaz~! u ~ ~;r,u) oru ait.i da mosaici policromi, da basso 1~i I !P.VÌ nrListjci .... • nibbaglianti di dorature di m:.t1•mo grezzo e di rame forgiato; il rumore dei passi sulle grandi scalinate è smorzato dai morbidi tappeti di Pechino; degli ascensori elettrici salgono e scendono rapidamente. E' un va e vieni continuo .di. cinesi in pantofole, agenti di cambio che . maneggiano con indifferenza bi· glietti di banca di tutt.i i colori, assegni bancazrii documenti di tutte le specie. E di tanto ' in ta_nto tra lo scivolare delle pantofole e gli ·scoppii di voci inquiete si ode qualche frase inglese che . s'impone aH,a e fiera. Dappertutto si osservano dei ninnoli ele- • • I • I ca G•i o Sian o ganti, delle dorature, degli affreschi dai colori chiarj, dalle dra,pperie di velluto e di seta, e dei portinai e domestici che si dan l'aria di zerbinotti, fieri delle loro livree dai bot• toni lucenti. E nelle strade girano maestosa- , niente migliaia di automobili. condotti quaE!i sempre da giovani eleganti. E i poveri culis corrono in mezzo a tutt~ questo lusso coi piedi. nu.di e sanguinolenti: c~si ansano sotto fardellj schiaccianti, oppure si trascinano per terra e mendicano mostrando i loro piedi coperti di ulceri verminose. i\.lle vetrine delle gioiellerie, a qualche c;enti1nentro dai passanti, sono esposti gioielli che co8tano parecchie migliaia di dollari. Si ~ im1Jortato qui il lusso più raffinato di Eùropa e di America, che nei paesi d'origine non trova smercio a causa delle crisi. Ed innanzi a queste vetrine sfilano dei cu'Us disoccupati e a:ffa1nati. Ah ! se non vi fosse sempre presente il bastone bianco, simbolo della potenza gove1uativa, tenuto da un poliziotto indiantT dal turbante rosso, chi può dire ciò elle avver-~ rebbe innanzi ·a quelle vetrine zeppe di t13so>:i Z E ~. fianco della gioielleria, innanzi al1 a Jlortn, spalancata .di un ristorante di te1..zo ordine la folla dei culis affamati aspira con voluttà - tanto è grande la loro fsi.me J - l'odore ripugnante -delle carogne mezzo marce che vi s1 cuociono. I « djavoli d'oltre mare » (è così ~he qn~ chiamano gli stranieri) possono vantarsì nei loro paetij della loro alta cultura, della loro civiltà superiora, della. loro umanità. Ma qui -- bj sogna render loro giustizia - sanno ben profittare della civilizzazione cinese: maestosan1ente sdraiati in una lussuosa vettura da nolo essi eccitano col bastone o col piede io zelo del povero cull che corre innan1.i Ri loro tra le stanghe. No, non bisogna creder lo, i nostri buour • borghesi uuropei non odiano i costumi selvaggi e le tradizioni antiche della Uina. Al c:ontra1:io, essi sostengono in tutti i modi nelle 1nasse il culto maomettano dell'adorazione e •. della pazienzg. silenziosa;. e nelle regioni dov~ la vecchia religione è sparita. essi presentano agl'ingenui campagnuoli delle im111agini di Cristo e degli apostoli vestiti da cinesi. I missionarii che si occupano di questa educazjone cristiana de1Ie masse non lo fanno senza profitto. I gesuiti francesi posseggono una inte• ra città nella regione di Oikavec e quasi it terzo delle case d1 Sciangai; ed un gran nun1ero di stabilimenti industriali appa1·tl'ngono a intraprendenti servitori di Cristo .

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