Pensiero e Volontà - anno II - n. 16 - 16 dicembre 1925

366 PEN,SIERO E VOLONTA' • I • to profonde otme nel pl'esente, tanto che non è errore il credere che i sentimenti egoistici, le diffidenze e lo spirito calcolatore che formano la miscela psichica p.el ,contadino, hanno profonde radici nell'atavismo. Ma su tale studiu dobbiamo, purtroppo, sorvolare perchè c·1 mancano i mezzi e il tempo. Solo per quanto riguarda l'Italia, e a prova di quanto piu sopra abbiamo esposto, ci piace riportare un giudizio espresso da Aldo Ferrari nel suo recente libro: « L'esplosione Rivoluzionaria del Risorgimento ». L'autore di questo libro r.nette in evidenza il fatto che le n1as&e dei contadini italiani, durante la conquista ri voluziozionaria del 1789-99, hanno sempre l'appresentato un serio ostacolo all' a;vanzarsi ed all' affermarsi delle idee democratiche agitate dalla Rivoluzione Francese. E arriva a ciuesta conclusjone: « ... Purtroppo la vittoria rivoluzionaria era dovuta solo alle armi francesi, in virti1 delle quali si reggevano le novelle repubbliche, che abandonate a se stesse sarebbero imn1ediata111ente cadute sotto ì colpi dei nen1ici interni. Poichè i reazionari d'Italia non <lisar1nava,no Vecchi aristocratici colpiti nei loro privilegi, preti e frati p1·ivati delle loro prebende, « e la 1nassa enorn1e e fosca dei contadini attaccati alla 101'0 miseria, alla loro schiavitù, alla loro religione co1ne un mendicante ai suoi pidocchi ~), mordono jl freno. L~ percosse francesi hanno avuto la virtLl di scuoterli dal letargo in oui poltrivano c·on1e bestie pau1·ose, ma sono ancor troppo tin1idi o trorpo debolj per tentare <la soli una reazione: aspettano lo straniero ,>. Detto questo, affrettiamoci alle considera- , zioni conclusive. Il lettore che ci ha fin qui seguiti e che in articoli precedenti ha letto qualche nos~ro accenno critico alle dottrine n1arxiste del deter1n1nisn10 economico, crederà di trovare ·in noi della c-ontradizione. E penserà che se la classe <lei contadini non è ancora imbevuta di sentin1enti di altruismo e di solidarietà - sentin1enti che sono indispensabili in 111asse che vo .. gliono creare un ordine nuovo -· logica vuole che essa sia lasciata Ril 1,j ano sociale che le spetta in attesa che le leggi dell'evoluzione e l'ambiente sociale abbjamo da trasformarla e renderla. capace e <legna di vivere come classe proletaria propria,n1ente detta. E · penserà ancora che quando, aJ?.ni sono, la socialden10crazia dell'Europa Centrale ha elaborato il programn1a agrarj o di K au tzky - progran1ma che voleva arrivare · alla socializzazione Bib 10 eca I o ran·o della terra sotto il dominio dello Stato ed at-· tl'averso una lenta serie di riforme- ha seguito la logica d'una realtà innegabile. E penserà infine che lo sforzo compiuto da Kerenscky per troncare il movimento dei contadini russi tendente al possesso immediato della terra - non era un tentativo per far deviare la rivoluzione proletaria verso sbocchi borghesi, ma era la conseguenza d'una necessìtà ferrea ed im1nediata. Ma il lettore che così pensa cade in errore perchè « l'elemento volontà » è sempre stato, è, e sarà anche nell'avvenire un fattore delJa storia, un coeficiente di progresso civile, una forza creatrice nel 1novimento sociale. Intendiamoci : non si nega in blocco ed in modo assoluto la dottrina marxista del deternnnismo economico. Chi, con1e noi, è positivista in filosofia lo è necessariamente anche in politica ed 1n sociòlog1a. Noi, a priori, siamo persuasi che le leggi econo1niche ed ambientali esercitano ~rand1ssima ìnfluenza sulla vita 1norale e sociale delle 1 111asse, dei popolj e delle nazioni... Ma siamo anche convinti ehe la lenta « evoluzione naturale » che spinge· l'uomo dall'ani1nalità dell'un1anità, può essere accelerata dal « volere » degli uo1ninì. .La storia è fatta di « fatalità » per i popoli stanchi ed arretrati, n1a è fatta di « volontà » 11er i popoli gagliardi e progrediti. Non d~vono perciò scoraggiare - agli effetti della creazione di un ordine nuovo - le c:ondizioni psichiche e 111orali delle 1narsse contadine. Innanzi tutto 11erhè - come abbian10 detto più sopra - queste condizioni non sono nnifor1ni, tanto che dove lo spirito socialista è arrivato a far breccie, esse sono migliorate e. di 1nolto ~ in secondo luogo è innegabile che l'animo umano, salvo le dovute eccezioni, può es8ere ç·orretto e rifatto e l'istinto egojsta può essere sopraffatto da principì di solidarietà. Tutto sta a saper operare con capacità e con intelligenza. Con questo articolo noi non intendian10 arrivare ad una conclusione definitiva del problen1a. Esso non è che una parte di un lungo studio che andiamo conducendo nelle pagine di questa rivista, studio che arriverà a risoluzione solo quando avremo esaminati tutti i particolari e tutti gli aspetti della complessa ques6one. Con questo articolo - seguendo una nostra esperienza personale ed ap poggiandoci a giudizi di autori di indubbia competenza e serietà - abbamo cer-cato di svelare la psiche del contadino... La colpa non è nostra se il quadro è riuscito fosco.

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